giovedì 21 maggio 2020

Notte nel salto




Null' altro sentivo che i colpi
dell'irto cignale negli elci:
un lento brusire di felci
e a tratti il bramir delle volpi.
Il fuoco taceva. I guardiani,
ravvolti nei manti di albagio,
seguivan nel sonno il randagio
vagar delle greggi e dei cani.
Quand'ecco, nel cielo senz'astri,
vibrò dagli ovili vicini
il vigile urlio dei mastini
e un largo sfrascar d'oleastri;

e giù dalla vetta soprana
al nostro bivacco, tra i radi 

ginepri, volgendosi ai guadi 
notturni, passò la bardana. 

Sebastiano Satta Dai Canti barbaricini

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