Imperatore romano
Sabina 17 novembre 9 _ Rieti 23 giugno 79.
Tito
Flavio Sabino Vespasiano Cesare Augusto, meglio conosciuto come
Vespasiano, nasce in Sabina presso l'antico Vicus Phalacrinae (l'odierna
cittadina di Cittareale), figlio di Flavio Sabino, esattore di imposte
e piccolo operatore finanziario; la madre Vespasia Polla era sorella
di un senatore di Roma. Dopo aver
servito nell'esercito in Tracia ed essere stato questore nella
provincia di Creta e Cirene, Vespasiano diviene edile e pretore, avendo
nel frattempo sposato Flavia Domitilla, figlia di un cavaliere, da cui
avrà due figli: Tito e Domiziano - che diverranno in seguito
imperatori - ed una figlia, Domitilla. La moglie e la figlia moriranno
entrambe prima che Vespasiano lasci la magistratura.Dopo aver servito
nell'esercito in Germania, partecipa all'invasione romana della
Britannia sotto l'Imperatore Claudio: in questo contesto si distingue
nel comando della Legione II Augusta sotto il comando di Aulo Plauzio.
Grazie a lui viene sottomessa l'Isola di Wight, portando l'esercito a
penetrare il territorio fino ai confini del Somerset (Inghilterra).
Nell'anno 51 è console; nel 63 si reca in Africa in qualità di
governatore. Poi è in Grecia al seguito di Nerone
e, nel 66 viene incaricato della conduzione della guerra in Giudea, che
minacciava di espandersi a tutto l'oriente. Secondo Svetonio, una
profezia conosciuta in tutte le province orientali proclamava che dalla
Giudea sarebbero venuti i futuri governanti del mondo. Vespasiano
probabilmente credeva che questa profezia si applicasse a lui, e avrebbe
trovato un gran numero di presagi, oracoli e portenti per rafforzare
questa credenza. A cavallo tra l'anno 68 e il 69, alla morte di Nerone,
vengono eletti quattro diversi imperatori provenienti da quattro
diverse zone dell'impero: Galba in Spagna, Vitellio dalle legioni
germaniche, Otone dalla guardia pretoriana e Vespasiano dalle legioni
siriane. In oriente tutti guardano a Vespasiano; Muciano e le legioni
della Siria sono ansiosi di appoggiarlo. Mentre era a Cesarea,
Vespasiano viene proclamato imperatore prima dall'esercito in Egitto (1
luglio 69), poi dalle sue truppe in Giudea (11 luglio). Tacito
racconta che durante il suo soggiorno in Egitto, Vespasiano si rese
protagonista di due miracoli, curando con il suo tocco gli occhi di un
cieco e la mano ad uno storpio. Il favore verso Vespasiano prende
rapidamente a crescere e gli eserciti di Tracia e Illiria in breve lo
acclamano come loro condottiero, portando il suo ruolo a quello del
padrone di metà del mondo romano. Sotto il comando di Antonio Primo le
truppe di Vespasiano entrano quindi in Italia dal nord oriente,
sconfiggono l'esercito di Vitellio (seconda battaglia di Bedriaco),
saccheggiano Cremona ed avanzano verso Roma, dove entrano e si
ingaggiano furiosi combattimenti che portano anche alla distruzione del
Campidoglio a causa del fuoco. Ricevuta la notizia della sconfitta del
rivale ucciso ad Alessandria, il nuovo imperatore invia a Roma
forniture di grano urgentemente necessarie; contemporaneamente emette
un editto - che è più che altro una dichiarazione di intenti - dove
assicura il completo rovesciamento delle leggi di Nerone,
specialmente di quelle relative al tradimento. Vespasiano lascia che la
guerra in Giudea venga condotta dal figlio Tito, e arriva a Roma
nell'anno 70. Cerca da subito di riparare i danni causati dalla guerra
civile e, con la cooperazione del senato, instaura nuove e solide basi
per il governo e le finanze. Molto denaro viene speso in lavori
pubblici, come in restauri e abbellimenti di Roma, tra cui un nuovo
Foro, il Tempio della Pace, i bagni pubblici - che prendono il nome di
"Vespasiani", e l'immenso Colosseo. Un celebre aneddoto riferisce che
Vespasiano avrebbe messo una tassa
sul prelievo di urina (usata dai tintori di panni) dai gabinetti
pubblici. Rimproverato dal figlio Tito, che riteneva la cosa
sconveniente, rispose: "Pecunia non olet" (il denaro non ha
odore). Attraverso il proprio esempio di una vita semplice, mette alla
gogna il lusso e la stravaganza dei nobili romani. Uno dei
provvedimenti più importanti di Vespasiano è la promulgazione della lex de imperio Vespasiani,
in seguito alla quale se stesso e gli imperatori successivi
governeranno in base alla legittimazione giuridica e non più in base a
poteri divini come avevano fatto i predecessori. Come censore riforma il
Senato e l'ordine equestre, promuovendo uomini abili ed onesti. La
guerra in Giudea intanto, con la conquista di Gerusalemme nel 70,
veniva conclusa da Tito. Negli anni seguenti, dopo il trionfo congiunto
di Vespasiano e Tito, memorabile come prima occasione in cui padre e
figlio venivano associati nel trionfo, il Tempio di Giano viene chiuso:
il mondo romano vivrà in pace per i restanti nove anni del regno di
Vespasiano. La pace di Vespasiano diverrà proverbiale. Nel 78 Agricola
andò in Britannia ed estese e consolidò la presenza di Roma nella
provincia, spingendosi in armi fino al Galles settentrionale. L'anno
seguente Vespasiano morì, il 23 giugno. Vespasiano fu generoso verso
senatori e cavalieri impoveriti, verso città e borghi devastati da
calamità, e specialmente verso uomini di lettere e filosofi, molti dei
quali ricevettero un vitalizio di più di mille pezzi d'oro all'anno. Si
dice che Marco Fabio Quintiliano fosse il primo pubblico insegnante a
godere del favore imperiale.
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