Fondatore dei Miss. Saveriani
Parma, 30 marzo 1865 - 5 novembre 1931
Etimologia: Guido = istruito, dall'antico tedesco
Volontà
molta, salute poca. Supera qualche difficoltà familiare entrando
in seminario, ma a 17 anni comincia a soffrire di epilessia e
sonnambulismo. Gli fa coraggio il rettore don Andrea Ferrari e a 23 anni
viene ordinato sacerdote. A 28 è già vicario generale della
diocesi parmense. Ma sogna la missione. In Oriente, sull’esempio
del pioniere Francesco Saverio. Ma
la salute è fragile: nessun istituto missionario lo accetta. E lui,
nel 1895, ne fonda uno per conto suo, la “Congregazione di san
Francesco Saverio per le Missioni estere”. Lo fonda, lo guida, con
pochi alunni al principio, e con l’aiuto di un solo prete. Spenderà
poi l’eredità paterna per consolidarlo. E nel 1896 ecco già in
partenza per la Cina i primi due Saveriani. Guido
Maria Conforti in questo momento si trova a essere una figura
insolita nella Chiesa italiana: impegnato come vicario nel governo di
una diocesi “domestica”, e proiettato al tempo stesso verso la
missione lontana. E polemico con quanti in Italia ignorano la
missione o sembrano temerla ("Ruba sacerdoti alle diocesi!").
Nominato arcivescovo di Ravenna a 37 anni, lascerà l’incarico un anno
dopo, ancora per malattia. Muore in Cina uno dei suoi missionari;
lui richiama l’altro e si concentra tutto sull’Istituto. Ma nel
1907 eccolo poi “richiamato” in diocesi, come coadiutore del
vescovo di Parma e poi come successore. Reggerà la diocesi per 25
anni, attivissimo: due sinodi, cinque visite pastorali a 300
parrocchie. E intanto i suoi Saveriani ritornano in Cina. Nel
1912 uno di essi, padre Luigi Calza, è nominato vescovo di
Cheng-chow, e riceve la consacrazione da lui nella cattedrale di Parma.
Sempre nel 1912, si associa vigorosamente all’iniziativa di un
appello al Papa, perché richiami energicamente la Chiesa italiana al
dovere di sostenere l’evangelizzazione nel mondo. L’idea è partita
da don Giuseppe Allamano, fondatore a Torino dei Missionari della
Consolata. La Giornata missionaria mondiale, istituita poi nel 1926
da papa Pio XI, realizzerà una proposta contenuta già in
quell’appello del 1912. Infine
arriva il momento più bello per Guido Maria: nel 1928 eccolo in
Cina per visitare i suoi Saveriani. Ecco avverato il sogno di una
vita: conoscere i nuovi cristiani, la giovane Chiesa cresciuta tra
dure difficoltà, sentirsi realizzatore, con i suoi, del sogno di
Francesco Saverio... E, insieme, quest’uomo proiettato verso
continenti lontani, è pienamente e vigorosamente pastore della sua
diocesi nativa, partendo dal lavoro di rievangelizzazione attraverso
il movimento catechistico e dalla fraternità praticata in tutte le
direzioni, soprattutto con l’opera di assistenza alle famiglie
durante la prima guerra mondiale, riconosciuta anche dal governo
italiano, con un’alta onorificenza civile. Il
suo fisico sempre sofferente, e tanto spesso trascinato dalla
volontà, cede irrimediabilmente nel 1931. Nel 1995 Giovanni Paolo II
lo proclama beato ed è stato canonizzato a Roma da Papa Benedetto
XVI il 23 ottobre 2011. La salma riposa nella sede dei Missionari
Saveriani a Parma.
Autore: Domenico Agasso
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