Anche
l’amicizia ha i suoi comandamenti. Innanzitutto il rispetto, per i
segreti avuti in dono e per quelle lacrime che ha la fortuna di
asciugare. Perché le lacrime sono racconti ed i racconti di un amico
sono piccole perle da conservare nello scrigno del cuore. Vanno sempre
custoditi, prima, durante e dopo il loro vissuto. L’amicizia non
rinfaccia, non ricatta, non chiede e non si aspetta l’esclusività. Non
vuole palcoscenici per i suoi abbracci, né spettatori indiscreti. Non
dice mai ti ho fatto, ti ho difeso, ti ho aiutato. L’amicizia aiuta,
ascolta, difende, abbraccia, sorride e piange le tue stesse lacrime
mentre ti stringe a sé. Lo fa in silenzio, senza gesti eclatanti, non
attende applausi e sa inchinarsi alle proprie mancanze e torti. Quando
se ne va, lo fa in punta di piedi, senza sbattere le porte, raccoglie i
ricordi, senza presentare conti e senza la pretesa di incassare, non
cerca nelle sue ragioni il modo ferire, ma con le lacrime agli occhi
se ne va sorridendo perché ha amato
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