sabato 14 marzo 2020

Cristina Alziati



Ha studiato filosofia all'Università Statale di Milano. Nel 1992 ha esordito in antologia con una silloge poetica presentata da Franco Fortini. Pubblicata nella collana diretta da Romano Luperini per Manni Editori, la sua raccolta A compimento, in qualità di opera prima, ha vinto il Premio Pasolini ed è giunta finalista al Premio Viareggio. «È raro imbattersi in un poeta di cui, ad apertura di libro, si avverta la necessità», scrive il critico Massimo Raffaeli di questi versi di tensione morale e politica che, mediante una «scansione secca, prevalenza della sintassi sulla prosodia, vibrazioni che si danno per figure metonimiche e mai metaforiche»offrono una lucida meditazione su ferite, errori, orrori della contemporaneità. E del procedere di questa poesia, così nota Fortini: «A denti stretti, accettando lo stridore ultrasonico dell'eroicismo, senza nulla alle spalle se non eserciti di spettri, le parole sono politiche nel senso, oggi quasi smarrito, di una coincidenza fra passione della fede nell'invisibile e raziocinio del visibile». Come non piangenti Marcos y Marcos, 2011, è la sua seconda raccolta poetica; Fabio Pusterla, che ne firma la quarta di copertina, così scrive: «La mia impressione è questa: siamo di fronte a un'autrice vera, potente nell'espressione, capace di condensare in immagini lancinanti un pensiero di vasta portata, insieme lirico e, si potrebbe quasi dire, epico, poiché sa attraversare la soggettività individuale affilata da un'esperienza terribile e aprirsi a uno sguardo sugli altri, sui sofferenti, sui minacciati, sui negati». La raccolta consegue il Premio Marazza e il Premio Pozzale Luigi Russo nel 2012 e il Premio Stephen Dedalus nel 2013. Suoi versi sono stati tradotti in francese a cura di Angèle Paoli e di Jean-Charles Vegliante. Cristina Alziati collabora con il Centro Studi Franco Fortini, contribuendo con articoli e interventi alla rivista online L'ospite ingrato.

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