domenica 29 marzo 2020

Antonio Cardarelli



(Civitanova del Sannio, 29 marzo 1831Napoli, 8 gennaio 1927)
è stato un medico, docente e politico italiano, senatore del Regno d'Italia.
Nasce da Urbano Cardarelli, beneamato medico della cittadina e Clementina Lemme, baronessa di Belmonte del Sannio. Compie gli studi classici nel Seminario Vescovile di Trivento dimostrando grande passione e intelligenza. All'età di 17 anni si reca a Napoli, dove si iscrive al collegio Medico di S. Aniello. Giovanissimo, nel 1853 si laurea in Medicina e Chirurgia. Durante gli studi nella città Partenopea viene a conoscenza, diventando anche sostenitore, dei moti Garibaldini e Mazziniani, cosa che non gli è stata certamente d'aiuto ai fini della carriera, essendo Napoli una città espressamente Borbonica. Infatti, si dice sia stato costretto a presentare una falsa identità per partecipare al concorso da assistente al Complesso degli Incurabili, dove risultò primo. Svolgendo la pratica medica, le sue notevoli capacità diagnostiche, innovative per la clinica del suo tempo, lo resero celebre facendogli guadagnare il rispetto e il favore dei migliori nomi della medicina italiana. Quando divenne primario nel suddetto ospedale, “il Grande Clinico” poteva già contare un vasto stuolo di discepoli richiamati dalla sua grande fama e desiderosi di ascoltare la sua dottrina. Nel 1880 vince la cattedra di Patologia Medica alla Regia università di Napoli, dove insegnerà ininterrottamente fino al 1923, quando è costretto a lasciare la docenza a causa della sua veneranda età (92 anni). Qui conobbe uno dei suoi allievi prediletti, che successivamente insegnò anche come docente di clinica medica nella stessa università Luigi D'Amato, Sempre nel 1880 viene eletto deputato alla Camera presso il Collegio di Isernia fino al 1894. In seguito fu nominato Senatore del Regno d'Italia per altre due legislature. Muore a Napoli l'8 gennaio 1927. I suoi resti riposano nel paesello alto molisano che gli ha dato i natali, nel cimitero che lui stesso contribuì a costruire.Fu medico di fiducia di personaggi celebri come Giuseppe Garibaldi, i sovrani Vittorio Emanuele II e Umberto I, Giuseppe Verdi e il filosofo Benedetto Croce. A lui sono stati intitolati l'ospedale Antonio Cardarelli di Napoli (il più grande del Sud Italia) e il Presidio Ospedaliero di Campobasso. La semeiotica, disciplina che studia i segni e i sintomi clinici, è sicuramente l'arte che più ha risentito il genio del clinico molisano. Infatti il nome di Cardarelli è legato a ben sedici segni clinici, riconosciuti dalla semeiotica nei campi delle malattie più svariate: Seguendo questo modus operandi, riesce a diagnosticare a Papa Leone XIII, unico tra i medici interpellati, un cancro alla pleura e a diagnosticare malattie gravissime in persone apparentemente sane. È inoltre noto che egli riuscisse a diagnosticare l'aneurisma dissecante dell'aorta facendo semplicemente pronunciare la lettera “a” al paziente. Pubblicò inoltre studi nei più svariati campi della medicina. Tra i più interessanti sono da ricordare quelli sugli aneurismi, sui tumori, sulle malattie funzionali e nervose del cuore e sulle pseudo leucemie dei bambini. Studi questi, che sebbene datati sono ancora utili al medico moderno.L'attività politica di Antonio Cardarelli si snoda in un lungo periodo di tempo in Parlamento (1880-1904), dapprima alla Camera dei deputati e in seguito al Senato del Regno, per un totale di sette legislature. Cardarelli è stato un grande benefattore verso il suo paese d'origine, e ogni cittadino di Civitanova è al corrente di tutto ciò che di bene ha fatto per le sue terre. Il Grande Clinico, infatti, viene qui ricordato con targhe, monumenti e commemorazioni che rimangono ad imperitura memoria del suo operato. In particolare egli portò per la prima volta l'illuminazione elettrica nella piccola cittadina Sannita finanziando la costruzione di una centrale idroelettrica sul fiume Trigno, fece costruire l'acquedotto e la rete fognaria, aiutò la popolazione a scampare alla tremenda carestia che afflisse Civitanova nel 1879 e fece costruire l'attuale cimitero.

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