martedì 24 marzo 2020

A B. (Ertha)

Bambina, come una farfalla innocua
Fluttuando oltre l'invalido tormentato dal dolore,
Quando mi hai visto iniziare il viaggio di ritorno a casa,
Sulla scia della sofferenza
Non pensare a me nel tuo colore giovanile:
Un pensiero fugace è tutto ciò che vorresti dare;
Né quando felicemente innamorato, nel matrimonio o nella maternità:
La tua memoria sarebbe solo un pallido riflesso nel trambusto della tua vita.
Solo a sessant'anni, per favore pensa a me:
Il povero malato che hai visto
Anno dopo anno si estendeva su un letto di sofferenza,
Chi, torturato da un dolore incessante,
Parli poco, salva gemiti laboriosi;
Niente era per te e niente poteva essere.
A sessant'anni, bambino, pensa a lui:
Allora ti ispirerai a lui, musa a lungo,
E in ritardo, una profonda compassione risorgerà in te
Per lui poi a lungo a riposo dalla sofferenza.
Una lacrimuccia ti riempie gli occhi come offerta
Per lui a lungo impantanato nella morte,
Chi non era niente per te, e niente potrebbe essere.


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