Anatolia, III secolo
Emblema: Palma
Un gruppo
di martiri, riportato nel ‘Martirologio Romano’ al 26 marzo, subì il
martirio in Anatolia; ma di essi se ne parlava già nei Sinassari
bizantini, chiamandoli genericamente come ‘orientali’ e raggruppati nel
seguente ordine: Manuele (Emmanuel nel Martirologio Romano) Codrato
(diventato Quadrato sempre nel Martirologio Romano) e Teodosio. Uno
dei Sinassari narra, che spinti dall’esempio e dal coraggio dei
cristiani, al cui martirio avevano dovuto assistere, si presentarono
spontaneamente al governatore della loro provincia, dichiarandosi
cristiani. Vennero così arrestati e messi in prigione e giacché la
morte, a quei tempi era una pena troppo lieve, furono prima torturati e
alla fine decapitati. Un altro
Menologio, che fra l’altro li commemora distintamente, racconta che
Quadrato (Codrato) era vescovo di una sede imprecisata e in un tempo
non identificato; fu scacciato dai pagani e minacciato di morte se
avesse continuato il suo ministero; il vescovo non li ascoltò e
continuò come prima ad esercitare il suo apostolato, visitando e
battezzando i prigionieri. Quando
fu scoperto dai persecutori fu arrestato, torturato e decapitato;
Manuele e Teodosio non tollerarono tale violenza e pur sapendo di
andare incontro a sicura morte, si schierarono con il loro vescovo e si
presentarono al governatore per difenderlo, professandosi cristiani e
come già detto, subirono anch’essi il martirio, presumibilmente nel
III secolo. Emanuele deriva
dall’ebraico Immanuel e significa “Dio con noi”; è anche il nome con
cui il profeta Isaia chiama il futuro Messia e per questo fu usato come
appellativo di Gesù. Molto
diffuso in Italia sia nel maschile che nel femminile, come anche
nelle forme abbreviate di Manuele e Manuela e nelle versioni spagnole
di Manuel, Manolo. Inserito spesso nei nomi composti della
tradizione di Casa Savoia: Emanuele Filiberto, Vittorio Emanuele,
Carlo Emanuele, ecc.
Autore: Antonio Borrelli
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