Religiosa. 1331 - 24 marzo 1381
Etimologia: Caterina = donna pura, dal greco
Catarina
Ulfsdotter, meglio conosciuta col nome di Caterina di Svezia, era la
secondogenita degli otto figli di S. Brigida, la grande mistica svedese
che molta influenza ebbe nella storia, nella vita e nella letteratura
del suo Paese, assai più della regale compatriota Cristina, che
riempì delle sue stranezze le cronache mondane della Roma
rinascimentale. Anche Brigida e la figlia Caterina legarono il loro
nome alla città di Roma, ma con ben altri meriti. Caterina,
in giovanissima età si era maritata con Edgarvon Kyren, nobile di
discendenza e soprattutto di sentimenti, poiché acconsentì al desiderio
della giovane e graziosa consorte di osservare il voto di continenza,
anzi, con commovente emulazione nella pratica della cristiana virtù
della castità, si legò egli stesso a questo voto. Caterina, non certo
per rendere più agevole l'osservanza del voto, all'età di diciannove
anni raggiunse la madre a Roma, in occasione della celebrazione
dell'Anno santo. Qui la giovane apprese la notizia della morte del
marito. Da questo momento la vita
delle due straordinarie sante scorre sullo stesso binario: la figlia
partecipa con totale dedizione all'intensa attività religiosa di S.
Brigida. Questa aveva creato in Svezia una comunità di tipo
cenobitico, nella cittadina di Vadstena, per accogliervi in separati
conventi di clausura uomini e donne sotto una regola di vita religiosa
ispirata al modello del mistico S. Bernardo di Chiaravalle. Durante
il periodo romano che si protrasse fino alla morte di S. Brigida, il
23 luglio 1373, Caterina fu costantemente accanto alla madre, nei
lunghi pellegrinaggi intrapresi, spesso tra gravi pericoli, dai quali
le due sante non sarebbero uscite indenni senza un intervento
soprannaturale. S.Caterina viene
spesso rappresentata accanto a un cervo, che, secondo la leggenda, più
volte sarebbe comparso misteriosamente per trarla in salvo.
Riportata in patria la salma della madre, nel 1375 Caterina entrò nel
monastero di Vadstena, di cui venne eletta badessa, nel 1380. Era
rientrata allora da Roma da un secondo soggiorno di cinque anni, per
seguire da vicino il processo di beatificazione della madre, che si
concluse positivamente nel 1391. A
Roma, narra una tradizione leggendaria, Caterina avrebbe
prodigiosamente salvato la città dalla piena del Tevere, che aveva già
abbattuto gli argini. L'episodio è
raffigurato in un dipinto conservato nella cappella a lei dedicata
nell'abitazione di piazza Farnese. Papa Innocenzo VIII ne permise la
solenne traslazione delle reliquie; ma sarà l'unanime e universale
devozione popolare a decretarle il titolo di santa e a festeggiarla nel
giorno anniversario della morte, avvenuta il 24 marzo 1381.
Autore: Piero Bargellini
Nessun commento:
Posta un commento