Paul Marie Verlaine
Metz,30/03/1844 – Parigi,08/01/1896
Paul-Marie
Verlaine nasce da una famiglia di Verlaine appartenente alla piccola
borghesia: il padre, era capitano nell'esercito. Verlaine si trasferisce
con la famiglia a Parigi (1850) dove studia nel collegio Institution
Landry; i risultati scolastici non sono eccellenti e il contatto con la
letteratura lo affascina. Nel 1862, dopo aver conseguito il laureato in
lettere si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, che però ben presto
dovrà abbandonare. Successivamente trova un impiego al comune.
Frequenta i caffè e i salotti letterari parigini, nel 1866, collabora
al primo Parnasse contemporain e pubblica i Poèmes saturniens. Nel
1869, le Fêtes galantes, delle fantasie che evocano il XVIII secolo di
Jean-Antoine Watteau, confermano questo orientamento. Nel 1870 sposa
Mathilde Mauté, per la quale pubblica La Bonne Chanson. Nel 1871 gli
nasce il figlio Georges. Verlaine publica la sua prima poesia
nell'agosto del 1863. Un amico di Verlaine, lo mette in contatto con un
piccolo libraio specializzato nelle opere religiose, Alphonse Lemerre,
che accetta di pubblicare, ma a spese dell'autore, le opere dei
giovani poeti .Ed è in questo mezzanino della libreria di Lemerre che
si riunisce allora un gruppo, che lancia lo stesso anno una effimera
nuova rivista settimanale, esclusivamente letteraria: L'Art. Paul
Verlaine publica due poesie in questa rivista. Dopo la scomparsa dell'
L'Art, nel marzo 1866 nasce, una nouvelle revue: Le Parnasse
contemporain. I poeti che publicano nella rivista condividono
essenzialmente lo stesso rifiuto per la poesia sentimentale del periodo
romantico, ma vedono nel gruppo che si riunisce nel mezzanino della
libreria Lemerre una nuova scuola poetica, una scuola « parnassiana »,
risollevata largamente dall'illusione retrospettiva .L'anno successivo
compare nella sua vita il diciassettenne Arthur Rimbaud, che va a
turbare gli agi borghesi nei quali il poeta si era adagiato. Chiamato
da Verlaine a cui ha inviato qualche lirica, Rimbaud comincia con lui
una relazione fortemente intima e una vita di vagabondaggio. Verlaine
lascia allora la moglie e il figlio, per seguire il giovane poeta e
compagno di vita in Inghilterra e in Belgio. Durante questi viaggi
Verlaine scrive Romances sans paroles.Questa relazione tumultuosa
termina dolorosamente: nel 1873, i due poeti sono a Londra. Verlaine
abbandona tutto d'un tratto Rimbaud, affermando di voler tornare dalla
moglie, deciso, se ella non lo riaccettasse, a spararsi. Trasloca in un
albergo a Bruxelles. Rimbaud lo raggiunge, persuaso che Verlaine non
avrebbe avuto il coraggio di mettere fine ai suoi giorni. Nel momento
in cui Rimbaud lo vuole lasciare, Verlaine, ubriaco, gli spara due
colpi di pistola, ferendolo leggermente ad una mano. Verlaine viene
così incarcerato a Mons, Rimbaud invece raggiunge la fattoria di
famiglia a Roche, nelle Ardenne dove scrive Una stagione all'inferno.
Condannato a due anni di prigione,che sconta a Bruxelles e a Mons. È
qui, venuto a conoscenza del fatto che sua moglie ha chiesto e ottenuto
la separazione, che si converte al cattolicesimo. Ne uscirà il suo
libro di Sagesse.Alla sua uscita, se ne torna in Inghilterra, poi a
Rethel dove esercita l'incarico di professore. Nel 1884 pubblica un
saggio su tre "poeti maledetti" (Stéphane Mallarmé, Tristan Corbière,
Arthur Rimbaud) che contribuisce a farlo conoscere.Nel 1885 divorzia
dalla moglie, e sempre più schiavo dell'alcol tenta di strangolare la
madre finendo nuovamente in carcere. A partire dal 1887, mentre
s'accresce la sua fama, Verlaine cade nella miseria più nera. Le
produzioni letterarie dei suoi ultimi anni sono puramente destinate
alla mera sussistenza. È in questo contesto che nascono le poesie
fortemente erotiche di Hombres (a tematica omosessuale) e Femmes (a
tematica eterosessuale).In questo periodo Verlaine divide il suo tempo
tra il caffè e l'ospedale.Nel 1894, viene incoronato "principe dei
poeti" e gli viene elargita una pensione. Il 7 gennaio 1896 il poeta si
confessa, il giorno seguente, prematuramente consumatosi, muore a
Parigi (a 52 anni). All'indomani del suo funerale, numerosi quotidiani
riportano un curioso avvenimento: la notte seguente delle esequie, la
statua della Poesia, in cima all'Opéra, ha perso un braccio che si è
schiantato, con la lira che sosteneva, nel luogo dove il carro funebre
di Verlaine era da poco passato.
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