Sacerdote e dottore della Chiesa
Lisbona, Portogallo, c. 1195 - Padova, 13 giugno 1231
Fernando
di Buglione nasce a Lisbona da nobile famiglia portoghese discendente
dal crociato Goffredo di Buglione.A quindici anni è novizio nel
monastero di San Vincenzo a Lisbona poi si trasferisce nel
monastero di Santa Croce di Coimbra,il maggior centro culturale del
Portogallo appartenente all'Ordinedei Canonici regolari di
Sant'Agostino, dove studia scienze eteologia con ottimi maestri,
preparandosi all'ordinazione sacerdotaleche riceverà nel 1219, quando ha
ventiquattro anni. Quandosembrava dover percorrere la carriera del
teologo e del filosofo,decide di lasciare l'ordine agostiniano.
Fernando, infatti, nonsopporta i maneggi politici tra i canonici
agostiniani e re AlfonsoII, in cuor suo anela ad una vita religiosamente
più severa.Il suo desiderio si realizza allorché, nel 1220, giungono
aCoimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco,dove
si erano recati a predicare per ordine di Francescod'Assisi.Quando i
frati del convento di monte Olivares arrivano per accogliere le spoglie
dei martiri,Fernando confida loro la sua aspirazione di vivere nello
spirito delVangelo. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano
diSpagna e dal prioreagostiniano, Fernando entra nel romitorio dei
Minori e fa subitoprofessione religiosa, mutando il nome in Antonio in
onoredell'abate, eremita egiziano.Anelando al martirio, subito chiede ed
ottiene di partire missionarioin Marocco. È verso la fine del 1220 che
s'imbarca su unveliero diretto in Africa, ma durante il viaggio è
colpito dafebbre malarica e costretto a letto. La malattia si protrae e
inprimavera i compagni lo convincono a rientrare in patria per
curarsi.Secondo altre versioni, Antonio non si fermò mai in
Marocco:ammalatosi appena partito da Lisbona, la nave fu spinta da
unatempesta direttamente a Messina, in Sicilia. Curato daifrancescani
della città, in due mesi guarisce. A Pentecosteè invitato al Capitolo
generale di Assisi, arriva con altrifrancescani a Santa Maria degli
Angeli dove ha modo di ascoltareFrancesco, ma non di conoscerlo
personalmente. Il ministro provincialedell'ordine per l'Italia
settentrionale gli propone di trasferirsi aMontepaolo, presso Forlì,
dove serve un sacerdote che dica lamessa per i sei frati residenti
nell'eremo composto da unachiesolina, qualche cella e un orto. Per circa
un anno e mezzovive in contemplazione e penitenza, svolgendo per
desiderio personalele mansioni più umili, finché deve scendere con
iconfratelli in città, per assistere nella chiesa di SanMercuriale
all'ordinazione di nuovi sacerdoti dell'ordine e dove predica alla
presenza di una vasta plateacomposta anche dai notabili. Ad Antonio è
assegnato il ruolo di predicatore einsegnante dallo stesso Francesco,
che gli scrive una letteraraccomandandogli, però, di non perdere lo
spirito della santaorazione e della devozione. Comincia a predicarenella
Romagna, prosegue nell'Italia settentrionale, usa la sua parolaper
combattere l'eresia (è chiamato anche il martello deglieretici), catara
in Italia e albigese in Francia, dove arriverànel 1225. Tra il 1223 e
quest'ultima data pone le basi della scuolateologica francescana,
insegnando nel convento bolognese di SantaMaria della Pugliola. Quando è
in Francia, tra il 1225 e il1227, assume un incarico di governo come
custode di Limoges. Mentresi trova in visita ad Arles, si racconta gli
sia apparso Francescoche aveva appena ricevuto le stigmate. Come custode
partecipa nel1227 al Capitolo generale di Assisi dove il nuovo
ministrodell'Ordine, Francesco nel frattempo è morto, èGiovanni Parenti,
quel provinciale di Spagna che lo accolse anniprima fra i Minori e che
lo nomina provinciale dell'Italiasettentrionale. Antonio apre nuove
case, visita iconventi per conoscere personalmente tutti i frati,
controlla leClarisse e il Terz'ordine, va a Firenze, finché fissa
laresidenza a Padova e in due mesi scrive i Sermoni domenicali. APadova
ottiene la riforma del Codice statutario repubblicano graziealla quale
un debitore insolvente ma senza colpa, dopo averceduto tutti i beni non
può essere anche incarcerato. Nonsolo, tiene testa ad Ezzelino da
Romano, che era soprannominato ilFeroce e che in un solo giorno fece
massacrare undicimila padovaniche gli erano ostili, perché liberi i capi
guelfiincarcerati. Intanto scrive iSermoni per le feste dei Santi, i
suoi temi preferiti sono i precettidella fede, della morale e della
virtù, l'amore di Dio e lapietà verso i poveri, la preghiera e l'umiltà,
lamortificazione e si scaglia contro l'orgoglio e la
lussuria,l'avarizia e l'usura di cui è acerrimo nemico.E' mariologo,
convinto assertore dell'assunzione della Vergine, surichiesta di papa
Gregorio IX nel 1228 tiene le prediche dellasettimana di Quaresima e da
questo papa è definito "arca delTestamento". Si racconta che le prediche
furono tenute davanti ad unafolla cosmopolita e che ognuno lo sentì
parlare nella proprialingua. Per tre anni viaggia senza risparmio, è
stanco, soffred'asma ed è gonfio per l'idropisia, torna a Padova
ememorabili sono le sue prediche per la quaresima del 1231. Perriposarsi
si ritira a Camposampiero, vicino Padova, dove il conteTiso, che aveva
regalato un eremo ai frati, gli fa allestire unastanzetta tra i rami di
un grande albero di noce. Da qui Antoniopredica, ma scende anche a
confessare e la sera torna alla sua cellaarborea. Una notte che si era
recato a controllare come stesseAntonio, il conte Tiso è attirato da una
grande luce che escedal suo rifugio e assiste alla visita che Gesù
Bambino fa al Santo.A mezzogiorno del 13 giugno, era un venerdì,
Antonio si sentemancare e prega i confratelli di portarlo a Padova, dove
vuolemorire. Caricato su un carro trainato da buoi, alla periferia
dellacittà le sue condizioni si aggravano al punto che si decide
diricoverarlo nel vicino convento dell'Arcella dove muore in serata.
Siracconta che mentre stava per spirare ebbe la visione del Signore eche
al momento della sua morte, nella città di Padova frottedi bambini
presero a correre e a gridare che il Santo era morto.Nei giorni seguenti
la sua morte, si scatenano "guerre intestine" trail convento dove era
morto che voleva conservarne le spoglie e quellodi Santa Maria Mater
Domini, il suo convento, dove avrebbe volutomorire. Durante la disputa
si verificano persino disordini popolari,infine il padre provinciale
decide che la salma sia portata aMaterDomini. Non appena il corpo giunge
a destinazione iniziano imiracoli, alcuni documentati da testimoni.
Anche in vita Antonioaveva operato miracoli quali esorcismi, profezie,
guarigioni,compreso il riattaccare una gamba, o un piede, recisa, fece
ritrovareil cuore di un avaro in uno scrigno, ad una donna riattaccò
icapelli che il marito geloso le aveva strappato, rese innocui
cibiavvelenati, predicò ai pesci, costrinse una mula adinginocchiarsi
davanti all'Ostia, fu visto in più luoghicontemporaneamente, da qualcuno
anche con Gesù Bambino inbraccio. Poiché un marito accusava la moglie
di adulterio,fece parlare il neonato "frutto del peccato" secondo l'uomo
pertestimoniare l'innocenza della donna. I suoi miracoli in vita e
dopola morte hanno ispirato molti artisti fra cui Tiziano e Donatello. Antonio
fu canonizzato l'anno seguente la sua morte dal papa GregorioIX.La
grande Basilica a lui dedicata sorge vicino al convento di SantaMaria
Mater Domini.Trentadue anni dopo la sua morte, durante la traslazione
delle suespoglie, San Bonaventura da Bagnoregio trovò la lingua
diAntonio incorrotta, ed è conservata nella cappella del Tesoropresso la
basilica della città patavina di cui è patrono.Nel 1946 Pio XII lo ha
proclamato Dottore della Chiesa.
Emblema: Giglio, Pesce
Etimologia: Antonio = nato prima, o che fa fronte ai suoi avversari, dal grecoPatronato: Affamati, oggetti smarriti, Poveri
Autore Antonio Valeriani
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