giovedì 18 giugno 2020

Gina Lagorio



(Bra, 18 giugno 1922Milano, 17 luglio 2005)
è stata una scrittrice italiana che ha fatto partedella "generazione degli anni Trenta", insieme
ad alcuni dei più conosciuti nomi della letteratura italiana

Nata a Bra, come Arpino e Farinetti e vissuta a lungo in Liguria, rimase legata alle sue terre per tutta la vita, come emerge dalle sue opere, ispirate a scrittori piemontesi come Pavese e Fenoglio e liguri come Camillo Sbarbaro. Si laureò in letteratura inglese all'Università di Torino. Il suo romanzo d'esordio, Polline, è del 1966. Un ciclone chiamato Tittì è dedicato alla figlia, mentre Approssimato per difetto è dedicato al marito Emilio Lagorio, scomparso nel 1964, in onore del quale mantenne il cognome da sposata. A Milano si risposò con l'editore Livio Garzanti. Fu deputata al Parlamento italiano per il gruppo Sinistra Indipendente.Nel 2003 fu colpita da un ictus, e raccontò quel doloroso evento e la sofferenza conseguente nel libro Capita, terminato proprio poche settimane prima di morire. Malata di tumore, è morta a Milano il 17 luglio 2005. Scrisse opere di narrativa, di saggistica e di teatro e collaborò con programmi televisivi della Rai. Vinse il Premio Campiello nel 1977, per La spiaggia del lupo, il premio Flaiano nel 1983 e il Premio Viareggio nel 1984, per Tosca dei gatti. I suoi libri sono stati tradotti in molti paesi.


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