lunedì 22 giugno 2020

Ti ricordi una volta



Ti ricordi una volta, a Parigi di facce felici,
La notte in cui vagammo sotto i raggi della terza luna
E, lasciando molto indietro strade luminose e luoghi affollati,
Si fermò dove la Senna scorreva tra i suoi tranquilli quais?

La voce della città era sommessa; le acque placide e lucenti
Specchiava le pareti attraverso dove bruciavano le finestre arancioni.
Dal sud stellato ci hanno portato voci che provocano
Lontana promessa della primavera già rivolta a nord.

E il seno si avvicinò al seno e arrotondò il suo morbido desiderio
Il mio braccio incerto rubò e si aggrappò lì senza scrupoli.
Pensavo che il mio cuore non si sarebbe mai più abbassato
All'ultimo fiore di beatitudine che conteneva il giardino della natura.

Lì, nel dolce abbandono della tua bellezza al piacere,
Le labbra mute e socchiuse e gli occhi teneri e meravigliati,
Ho visto il primo sorriso incarnato che mi restituiva il tesoro
A lungo cercato attraverso i mari e il retro dei cieli estivi.

Cara faccia, quando la Morte corteggiata reclamerà i miei arti e li troverà
Giaceva in un posto deserto, da solo o dove le maree
Delle onde tumultuose della guerra sulle sabbie bagnate dietro di loro
Lascia le fratture della vita ansimante quando la loro inondazione rossa si attenua,

Fuori dagli abissi deliranti remoti del passato
Risplendi ancora una volta mentre brillavi, amata testa,
Rilassato in estasi tra i nostri baci accecanti,
Trasfigurato con la felicità di essere così ambito.

E le mie braccia malate si separeranno, e sebbene la febbre calda lo bruci,
La mia bocca si curverà di nuovo con la vecchia, tenera fiamma.
E l'oscurità scenderà, trovando ancora nel mio spirito
Il sogno del tuo breve amore e sulle mie labbra il tuo nome.

Alan Seeger

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