Trieste 1853- 1915
Compì gli studi medi nella sua città e si laureò in giurisprudenza nelle Università di Padova e di Graz. Tuttavia, piuttosto che dedicarsi all´avvocatura, si diede allo studio delle lettere e alla poesia, trascorrendo la sua vita parte a Trieste, parte nella sua villa si Farra, in Friuli, e svolgendo un´intensa attività politica e patriottica di carattere irredentistico: così fu presidente della Lega Nazionale dal 1900 al 1914. Quando l´Italia intervenne nella Prima Guerra Mondiale a fianco dell´Intesa e contro l´Austria, il Pitteri riparò a Roma, dove morì nel 1915. La sua vasta opera poetica comprende tanti libri di liriche,come Versi ( 1884), Tibulliana (1887), Campagna (1889), Primavera (1891), Nel golfo di Trieste (1892), Patria terra (1903), Dal mio paese (1906) e, postumo, Onde (1923); il poemetto in endecasillabi sciolti Il placito del Risano (1899); la traduzione della Histria del Rapicio (1902); e alcuni componimenti in dialetto triestino, come Messagio del Goldoni a Trieste (1908) e Parla Minerva dea ( 1910 ). I due motivi dominanti dell´opera del Pitteri sono quello idillico-georgico e quello patriottico nazionale,corrispondenti rispettivamente al suo amore,in certo senso tibulliano, per la campagna e al suo sentimento politico di irredentista, spesso alimentato dalla suggestione del classicismo carducciano. Tali motivi si fondono compiutamente nel citato Placito del Risano, una sorta di variazione in minore della Canzone di Legnano del Carducci, che proprio per il tentativo di epicizzare e di animare fantasticamente la narrazione storica dell'autore triestino.
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