domenica 1 dicembre 2019

Riccardo Pitteri



Trieste 1853- 1915
Compì gli studi medi nella  sua  città e si laureò in giurisprudenza nelle Università di  Padova e  di Graz. Tuttavia, piuttosto che dedicarsi all´avvocatura,  si  diede allo studio delle lettere e alla poesia, trascorrendo  la  sua vita parte a Trieste, parte nella sua villa si Farra, in  Friuli, e  svolgendo un´intensa attività politica e patriottica  di  carattere  irredentistico: così  fu presidente della Lega Nazionale dal  1900 al 1914.  Quando l´Italia intervenne nella  Prima  Guerra  Mondiale  a  fianco dell´Intesa e contro l´Austria, il Pitteri riparò a Roma, dove morì nel 1915. La sua vasta  opera  poetica  comprende  tanti  libri  di liriche,come Versi ( 1884), Tibulliana (1887), Campagna (1889), Primavera (1891), Nel golfo di Trieste (1892), Patria terra (1903),
Dal mio paese (1906) e, postumo, Onde (1923); il  poemetto in endecasillabi  sciolti  Il placito del Risano (1899); la traduzione della Histria del Rapicio (1902); e  alcuni componimenti in dialetto triestino, come Messagio del Goldoni a Trieste (1908) e Parla Minerva dea ( 1910 ). I due  motivi  dominanti  dell´opera del Pitteri  sono  quello  idillico-georgico e quello patriottico nazionale,corrispondenti rispettivamente al suo amore,in certo  senso tibulliano, per la campagna e al suo sentimento politico di  irredentista, spesso  alimentato  dalla suggestione del classicismo carducciano. Tali  motivi  si  fondono  compiutamente nel  citato  Placito del Risano, una sorta di variazione in minore della  Canzone di  Legnano del Carducci, che proprio  per  il  tentativo  di  epicizzare e di animare fantasticamente la narrazione storica dell'autore triestino.

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