(celebrazione mobile)
Nazareth, Palestina, I secolo
La “sacra famiglia” è quella famiglia nella quale è nato e cresciuto
Gesù. È costituita dallo stesso Gesù, da Maria, sua Madre e da Giuseppe,
suo padre putativo. Le origini della festa liturgica risalgono al XVII
sec. Nel 1895, Leone XIII fissò la celebrazione alla terza domenica dopo
Epifania; Benedetto XV, nel 1921, la collocò all’interno dell’ottava
dell’Epifania; e attualmente, la riforma liturgica del 1968, l’ha
fissata alla domenica dopo Natale. Nei tempi recenti è invalsa anche
l’uso di chiamarla semplicemente “Famiglia di Nazaret”, dal momento che,
dopo il periodo betlamita e le relative vicissitudini, si è
stabilizzata nel luogo d’origine, fino all’inizio della vita pubblica di
Gesù. La “sacra famiglia”, come il nome stesso lascia intendere, è
“santa” e “unica” a un tempo. “Santa”, perché ogni suo componente è
santo: il Bambino è Santo per natura; la Madre è santa per privilegio; e
Giuseppe è giusto per grazia. La santità dell’insieme familiare è data
dalla somma della santità ineguale di ogni singolo componente. “Unica”,
perché a livello storico non c’è stata altra famiglia simile né ce ne
sarà mai l’eguale. E questo per il semplice fatto che ogni membro della
stessa famiglia, in quanto persona, è non solo unico e irripetibile, ma
anche esclusivo in quanto la predestinazione assoluta di Cristo e di
Maria è unica e sola, e la santità di Giuseppe è dichiarata
ufficialmente da Dio. Il Natale ci ha già mostrato la Sacra Famiglia
raccolta nella grotta di Betlemme, ma oggi siamo invitati a
contemplarla nella casetta di Nazareth, dove Maria e Giuseppe sono
intenti a far crescere, giorno dopo giorno, il fanciullo Gesù. Possiamo
immaginarla facilmente (gli artisti l’hanno fatto spesso) in mille
situazioni e atteggiamenti, mettendo in primo piano o la Vergine santa
accanto al suo Bambino, o il buon san Giuseppe nella bottega di
falegname dove il fanciullo impara anche il lavoro umano, giocando. Ma
possiamo anche intuire l’avvenimento immenso che a Nazareth si compie:
poter amare Dio e amare il prossimo con un unico indivisibile gesto! Per
Maria e Giuseppe, infatti, il Bambino è assieme il loro Dio e il loro
prossimo più caro. Fu dunque a Nazareth che gli atti più sacri (pregare,
dialogare con Dio, ascoltare la sua Parola, entrare in comunione con
Lui) coincisero con le normali espressioni colloquiali che ogni mamma e
ogni papà rivolgono al loro bambino. Fu a Nazareth che gli «atti di
culto dovuti a Dio» (quelli stessi che intanto venivano celebrati nel
grandioso tempio di Gerusalemme) coincisero con le normali cure con cui
Maria vestiva il Bambino Gesù, lo lavava, lo nutriva, assecondava i suoi
giochi. Fu allora che cominciò la storia di tutte le famiglie
cristiane, per le quali tutto (gli affetti, gli avvenimenti, la materia
del vivere) può essere vissuto come sacramento: segno reale e
anticipazione di un amore Infinito
Martirologio Romano: Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, esempio santissimo per le famiglie cristiane che ne invocano il necessario aiuto.
Martirologio Romano: Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, esempio santissimo per le famiglie cristiane che ne invocano il necessario aiuto.
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