E tu ti leverai libera un giorno
su queste strade e cercherai nel rosa
d’altre sere venienti una fanciulla
che ti somigli e replichi il tuo viso
nell’aria, le tue palpebre nel sole.
Mi sarà dato risentire i gridi
dell’antica città dove la chioma
illuminata germinò il colore
dell’ortensia, e sui labbri d’autunnale
vento percossi palpitar la voce
per te ancora di lacrime amorose.
Così al mondo passar senza parole
non potrai: per le foci delle stelle
questa notte risale e ogni altro lume
berrà. Presto con te saranno sole
l’ombre intente ai giardini, io senza vita
tornerò qui d’intorno ad alitare
dolce forse così come la neve
cade i freddi cortili, ai davanzali
delle case ove in quiete ombre s’avverano.
Alessandro Parronchi
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