Furia nacque ad Arienzo, nell'allora provincia di Terra di Lavoro (oggi parte dell'odierna provincia di Caserta), il 28 dicembre del 1924, ma fu registrato all’anagrafe quale nato il 2 gennaio del 1925, cosa che gli consentì di eludere il servizio di leva durante la seconda guerra mondiale,
in quanto risultante minorenne al momento della chiamata. Fin da
ragazzo frequenta l'ambiente teatrale dilettantistico napoletano. Dopo
il diploma in ragioneria presso l’Istituto Armando Diaz di Napoli, un vecchio amico gli offre un lavoro di doposcuola estivo di matematica: l'allievo è Luigi De Filippo, figlio di Peppino De Filippo e nipote di Eduardo De Filippo e Titina De Filippo.
Comincia così a frequentare casa De Filippo in Via Vittoria Colonna.
Eduardo apprezzerà presto le sue qualità di attore e lo vorrà in
compagnia. Debutta a teatro il 7 dicembre del 1945 con la compagnia di Eduardo De Filippo. Al teatro napoletano Santa Lucia è in scena Napoli milionaria; Giacomo Furia interpreta il ruolo di Peppe 'o cricco. Eduardo gli offre questo ruolo, importante per un esordiente, a seguito del forfait dell'interprete titolare. Esordisce al cinema nel 1947 sotto la regia di Mario Mattoli in Assunta Spina. Si impone nel ruolo di Tifariello al fianco di una sanguigna Anna Magnani nella parte della protagonista. Diviene in seguito efficace caratterista in numerose pellicole di Totò, insieme al quale recitò in 17 film. Tra i moltissimi ruoli secondari, avrà il ruolo di protagonista solo in due film: L'oro di Napoli (1954, nel segmento Pizze a credito) in cui interpreta il personaggio di Rosario, ingenuo marito della bella pizzaiola Sophia Loren, e La banda degli onesti (1956, regia di Camillo Mastrocinque), con Totò e Peppino De Filippo, dove interpreta il pittore Cardone. Altre interpretazioni memorabili sono quelle ne Il medico dei pazzi, (1954, Mario Mattòli) e Totò, Eva e il pennello proibito. Per lunghissimo tempo testimonial televisivo in Carosello di una famosa azienda di latticini, partecipa a più di cento film, spaziando dalla commedia all'italiana al film in costume, dal musicarello
al film d'autore, prestando il suo viso tondo e la sua figura
inconfondibile a personaggi sempre tratteggiati con gustosa ironia. Nel 1997 è uscita la sua biografia Le maggiorate, il principe e l'ultimo degli onesti,
trenta storie inedite su Totò, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, i
fratelli De Filippo, Vittorio De Sica e Tina Pica, scritte dal
giornalista Michele Avitabile e raccontate da Giacomo Furia, con la
prefazione di Sophia Loren e interventi di Maurizio Costanzo, Marcello D'Orta e Antonio Lubrano. Come interprete televisivo, ha fatto parte del cast del primo sceneggiato televisivo trasmesso dalla Rai nel 1954: Il dottor Antonio, e dello sceneggiato Il cappello del prete di Sandro Bolchi, trasmesso nel 1970.
Saltuariamente è stato attivo anche come doppiatore, prestando la sua
voce in alcuni film ad attori che necessitavano di un timbro vocale a
cadenza napoletana o comunque meridionale. È morto presso la clinica "Villaverde" di Roma all'età di 90 anni.
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