sabato 21 dicembre 2019

Helle Busacca


Nata in un famiglia agiata di San Piero Patti, in provincia di Messina, dopo aver trascorso parte della sua giovinezza nel paese natale, Helle si trasferì a Bergamo e successivamente a Milano insieme ai genitori. Laureata in Lettere Classiche presso la Regia Università meneghina negli anni seguenti fu insegnante di lettere in diversi licei spostandosi negli anni di città in città:Varese, Pavia, Milano, Napoli, Siena e, infine, Firenze, dove vi morì. Le sue carte (che contengono corrispondenza, bozze e prime stesure di opere pubblicate, nonché numerosi manoscritti inediti) sono conservate in un Fondo speciale presso l'Archivio di Stato di Firenze. Nel dicembre 2015, in occasione di un convegno sul centenario della nascita, le è stata intitolata la Biblioteca Comunale di San Piero Patti. La sua opera, poetica e narrativa soprattutto, mostra una profonda originalità e incisività, che parte spesso dall'intensa testimonianza di un dramma personale e dalla coscienza di un destino tragico. L'autrice, nutrita di profonda conoscenza della classicità, entra in relazione e si fa influenzare dalla poesia moderna delle più diverse provenienze e culture, ma con particolar predilezione per quella di matrice americana. Nelle sue opere si mostrano suggestioni dalla Beat Generation, da Eliot, da Ezra Pound. Accanto a tante contaminazioni, la sua opera è segnata da mutevoli variazioni di registro che muovono dalla cruda violenza verbale a vette di astratto e pacato lirismo. Nota personalmente dolorosa ma poeticamente fruttuosa il ricordo tragico del fratello suicida (Aldo), dal quale la Busacca parte per giungere alle vette sublimi di un "messaggio verso le stelle" e, quasi paradossalmente, alla concreta contemporaneità di un "atto di fede sociale". La poesia della trilogia ha tirato le conseguenze di questo fatto con la massima drasticità: la parola-zombie della Busacca deriva la sua potenza proprio dal soliloquio-colloquio intimo e disadorno tra un defunto e un morto che parla. Algida e luttuosa, la nuova poesia di Helle Busacca rivela la follia o la melancholia della società delle merci e della futura produzione computerizzata del reale per il suo esserne inalienabilmente estranea.

Nessun commento:

Posta un commento

La storia del juke-box

23 novembre 1889. L'imprenditore Louis T. Glass (1845-1924), insieme al suo socio in affari, William S. Arnold, installa nel Palais Roya...