sabato 9 settembre 2017

Ivan IV




Ivan IV è noto anche come Ivan il Terribile (Mosca, 25 agosto 1530Mosca, 18 marzo 1584)
assunse per primo il titolo di zar di Russia, titolo che nel 1561 fu approvato dal decreto del patriarca di Costantinopoli: nacque così la teoria che voleva "Mosca Terza Roma"
Figlio di Elena Glinskaja e di Basilio III di Russia. A soli tre anni diventa già orfano di padre, e così viene nominato Principe di Moscovia. Naturalmente, il regno viene retto dalla madre. Anche Elena, però, muore presto, nel 1538, in circostanze misteriose, forse per colpa di un avvelenamento. A otto anni, dunque, Ivan è privo di tutti e due i genitori e si ritrova sulle spalle il peso di dover governare uno stato, ma soprattutto di controllare una corte che è dilaniata dall'amplificarsi dei dissidi tra i boiardi. Nel giro di breve tempo, pertanto, nel principato moscovita scoppia una guerra civile, conseguenza inevitabile del clima di insicurezza. van IV di Russia, legittimo regnante, in questo contesto viene ignorato a tal punto da non venire neppure nutrito come avrebbe bisogno. Vaga solitario nel palazzo imperiale, mentre le lotte per il potere innescano tradimenti e omicidi. Dimenticato da tutti, riceve il solo appoggio di Macario, il suo futuro consigliere, che nel 1542 viene eletto Metropolita. Egli prende il dodicenne Ivan sotto la propria ala protettiva. Cresciuto in un siffatto clima, Ivan matura una forte diffidenza nei confronti di tutto il genere umano, ma soprattutto uno strenuo odio verso le famiglie nobiliari. Sono in molti a sostenere che proprio le atrocità a cui è stato costretto ad assistere in gioventù sono la base della sua trasformazione in un tiranno spietato: Ivan Il Terribile, appunto. Nel corso della sua adolescenza, Ivan finge di essere un inetto per ingannare i boiardi, e in particolare la famiglia Sujskij, che con il ruolo di reggente tenta di tenere il ragazzo sotto controllo. Egli, in realtà, è tanto colto quanto intelligente, oltre che dotato di un fisico statuario. Nel 1544 chiama a sé un paio di bracconieri a lui fedeli e chiede loro di imprigionare e uccidere il capo della famiglia Sujskij. Ivan assiste all'omicidio del nemico in prima persona. È proprio dopo questo episodio che i boiardi cominciano ad aver paura di Ivan e a diffidare di lui. Essi sono spaventati dall'indifferenza con la quale ha osservato lo strangolamento dell'avversario. A questo punto Ivan, ottenuta una posizione di potere, chiama a corte una serie di nobili giovani che lo accompagnano in giochi crudeli, vagando per le strade di Mosca e picchiando chiunque capiti loro a tiro. Incoronato zar di Russia il 16 gennaio del 1547, quando ha poco più di sedici anni, Ivan IV è il primo monarca ad assumere questo titolo (che nel 1561 viene approvato dal decreto del patriarca di Costantinopoli). Ivan si rivela sin da subito estremamente ambizioso, facendo assurgere Mosca al ruolo di Terza Roma. Giustifica tale decisione anche facendo riferimento alle sue origini bizantine. In più, proprio come a Costantinopoli i basileus sceglievano di persona la basilissa, così lui sceglie la nuova zarina, dopo avere emanato un editto per ordinare ai nobili russi di spedire le proprie figlie in età da matrimonio a Mosca. In tal maniera può selezionare egli stesso la propria moglie. In tutto, sono circa 1500 le ragazze che arrivano a corte: alla fine Ivan sceglie Anastasija Romanovna Zachar'ina, anche se tale decisione non viene apprezzata dagli aristocratici di Mosca. Essi sono sdegnati per il fatto che la nobildonna individuata provenga dalla provincia. In realtà, la ragazza si rivelerà nel tempo una compagna fedele e mite. Lo zar arriverà a fidarsi quasi unicamente di lei. Lei sarà inoltre la sola a sopportare i suoi sbalzi di umore. Dal punto di vista politico, ad ogni modo, Ivan tende alla pace e alla modernizzazione dello stato, grazie a varie riforme e alla nomina di Aleksey Fedorovic Adasev come ministro incaricato alle stesse. Ivan il Terribile tenta, inoltre, di contrastare il clero e i funzionari corrotti, anche con lo scopo di consolidare la propria carica. Per poi modificare il codice penale e stabilire, in occasione di un concilio ecclesiastico del 1551, che la chiesa debba essere subordinata allo stato. Sul piano militare, dà vita a un esercito permanente, costituito dagli strelizi, che gli permette di controllare l'alta nobiltà. Intanto il soprannome "terribile" si diffonde soprattutto tra i più poveri, che temono Ivan ma al tempo stesso lo rispettano. Egli si dedica anche all'ampliamento delle rotte commerciali della Russia, aprendo il porto di Archangelsk, che si trova sul Mar Bianco, ai mercanti inglesi. Dopo avere conquistato i Khanati di Kazan, intenzionato a sconfiggere i Tartari e a difendersi dalle loro aggressioni, assegna al Metropolita Macario l'incarico di occuparsi della Moscovia. Tra gli altri provvedimenti di cui si rende protagonista, ci sono varie leggi che restringono e compromettono la libertà di spostamento dei contadini. Da qui deriverà la servitù della gleba. Nel 1582 Ivan il Terribile ratifica l'annessione del Khanato di Qasim, che da lungo tempo era uno stato fantoccio posseduto dalla Moscovia. Poco più tardi fa la stessa cosa anche con il Khanato di Sibir, arrivando a occupare tutta la Siberia occidentale. All'inizio del 1584 le sue condizioni di salute peggiorano in modo improvviso. Ivan, comprendendo di essere ormai prossimo alla fine, nomina proprio erede al trono il figlio Fedor, a dispetto dei suoi problemi fisici (e forse anche mentali). Lo invita a evitare la guerra in tutti i modi, ritenendo che la Russia non sia pronta per un conflitto bellico. In cerca del perdono divino dopo una vita all'insegna della crudeltà, Ivan il Terribile prende gli ordini monastici nella speranza di espiare tutti i peccati. Non rinuncia, però, ai suoi vizi: pochi giorni prima di morire, tenta di stuprare Irina, la moglie del suo consigliere Fedor Belskij. Viene però scoperto ed è obbligato a lasciarla andare. Ivan IV muore all'età di 53 anni. Secondo la leggenda, muore mentre è intento a giocare a scacchi in compagnia di Bogdan Belskij, la sua guardia del corpo. Negli anni Sessanta del Novecento, però, le ossa di Ivan vengono esaminate, e le analisi permettono di scoprire la presenza di una notevole quantità di mercurio: ciò significa che il terribile zar morì per avvelenamento, forse su impulso di Boris Godunov, che sarebbe diventato zar qualche anno più tardi.

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