Il significato di Crescione dei prati è...
- Errore paterno
Crescione dei prati “Cardamine sativum o pratensis”, che cresce allo stato selvatico nei prati soleggiati; lo stelo è molto lungo e in alto ha foglie piuttosto larghe, mentre alla base sono più piccole; produce piccoli fiori bianchi o rossastri che nel ‘700 erano reputati stimolanti, diuretici e antispasmodici (molto utilizzati, allora, nell’epilessia infantile come riporta Antonio Targioni Tozzetti nel suo Corso di botanica medico-farmaceutica, Firenze 1847)
I BENEFICI DEL CRESCIONE
Il crescione è una miniera di preziosi nutrienti: vitamine C, A, B1, B2, B3, PP, E e carotene, minerali come ferro, fosforo, rame, zinco, calcio. Grazie alle sue composizioni chimico-biologica, il crescione favorisce la digestione, è un tonico, remineralizzante, diuretico, depurativo, cura l’anemia e contribuisce ad abbassare la glicemia. Le sue proprietà si sviluppano però soltanto dal prodotto fresco, seccato diventa inerte.
IL CRESCIONE NELLA STORIA
Il crescione è una pianta conosciuta e consumata già in tempi antichi: pare che i Persiani lo facessero consumare ai bambini, ritenendo che crescessero più sani, mentre i Romani lo consideravano un potente afrodisiaco e un rimedio essenziale contro la forfora e la caduta dei capelli.
L’USO DEL CRESCIONE IN CUCINA
Le foglie di crescione d’acqua, mangiate fresche in insalata, arricchiscono l’organismo di vitamine e sali minerali e hanno proprietà depurative a livello intestinale e renale. Il crescione inglese vanta prevalentemente proprietà depurative e diuretiche. Aiuta, inoltre, a combattere astenia e senso di debolezza fisica. Per le sue qualità disintossicanti viene spesso consigliato ai fumatori. Il crescione ha un sapore aromatico, pungente, che richiama un po’ quello della senape e per questa sua caratteristica è spesso utilizzato per dare più sapore a formaggi freschi. Viene, inoltre, usato nelle insalate, in salse per aromatizzare il pesce, per arricchire frittate e quiche o anche per guarnire i piatti. Gli scandinavi lo utilizzano molto insieme alle carni. In Romagna esiste una variante della piadina chiamata “crescione”, che si prepara farcendo la sfoglia e ripiegandola su se stessa prima di cuocerla: uno degli ingredienti con cui questa specialità è generalmente farcita è appunto il crescione.
Il crescione è una pianta conosciuta e consumata già in tempi antichi: pare che i Persiani lo facessero consumare ai bambini, ritenendo che crescessero più sani, mentre i Romani lo consideravano un potente afrodisiaco e un rimedio essenziale contro la forfora e la caduta dei capelli.
L’USO DEL CRESCIONE IN CUCINA
Le foglie di crescione d’acqua, mangiate fresche in insalata, arricchiscono l’organismo di vitamine e sali minerali e hanno proprietà depurative a livello intestinale e renale. Il crescione inglese vanta prevalentemente proprietà depurative e diuretiche. Aiuta, inoltre, a combattere astenia e senso di debolezza fisica. Per le sue qualità disintossicanti viene spesso consigliato ai fumatori. Il crescione ha un sapore aromatico, pungente, che richiama un po’ quello della senape e per questa sua caratteristica è spesso utilizzato per dare più sapore a formaggi freschi. Viene, inoltre, usato nelle insalate, in salse per aromatizzare il pesce, per arricchire frittate e quiche o anche per guarnire i piatti. Gli scandinavi lo utilizzano molto insieme alle carni. In Romagna esiste una variante della piadina chiamata “crescione”, che si prepara farcendo la sfoglia e ripiegandola su se stessa prima di cuocerla: uno degli ingredienti con cui questa specialità è generalmente farcita è appunto il crescione.
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