venerdì 19 febbraio 2021

André Breton

(Tinchebray, 19 febbraio 1896Parigi, 28 settembre 1966)
è stato un poeta, saggista e critico d'arte francese.

Noto come poeta e teorico del surrealismo, che favorì con la stesura dei manifesti e curando riviste, mostre e incontri; fu allievo del filosofo André Cresson. André Breton figlio unico di Louis Breton e Marguerite Le Gouguès, provenienti rispettivamente dalla Lorena e dalla Bretagna. Nel 1900 la famiglia si trasferisce a Pantin e André frequenta l'Istituto religioso Sainte Elisabeth fino al 1902, anno in cui entra a far parte della scuola comunale di Pantin dove si dimostra un ottimo allievo. Nel 1907 si iscrive al College Chaptal di Parigi come esterno e continua ad ottenere buoni risultati soprattutto in tedesco. Nasce in questi anni il suo amore per la poesia e sulla rivista della scuola "Vers l'idéal" pubblica, nel 1912, due sue poesie che firmerà con l'anagramma René Dobrant. Scopre in questi anni poeti come Baudelaire, Mallarmé e Huysmans e si appassiona alle arti figurative dimostrando di apprezzare Gustave Moreau, Pierre Bonnard, Édouard Vuillard e Paul Signac. Nascono le prime idee politiche che sono già improntate all'anarchismo. Nel 1913 si iscrive alla facoltà di Medicina e continua a comporre versi, alcuni dei quali saranno pubblicati sulla rivista "La Phalange", e nello stesso anno si mette in contatto con Paul Valéry al quale sottopone le sue composizioni per avere un giudizio critico. Nel 1915 viene chiamato al servizio militare che all'inizio passa a Pontigny. Intanto continua la lettura di Rimbaud e scopre Jarry. Scrive in quell'anno la pièce Décembre che invia ad Apollinaire. Nel 1916, di stanza a Nantes come infermiere militare, scrive il suo primo poema in prosa, Âge che risente fortemente dell'influsso di Rimbaud. Conosce Jacques Vaché e stringe amicizia con Apollinaire. Durante questo periodo pensa anche di occuparsi di psichiatria e conosce Joseph Babinski. Tornato a Parigi, nel 1917 conosce Pierre Reverdy e Philippe Soupault, scrive su "Mercure de France", e fa l'incontro importante con Louis Aragon, anche lui al momento studente di medicina. Con Aragon e Soupault condivide diversi progetti, tra letteratura e arte visiva, ma soprattutto i tre cominciano a essere conosciuti nell'ambiente culturale parigino. Nel 1918, grazie ad Aragon, scopre l'opera di Isidore Ducasse conosciuto con lo pseudonimo di Conte di Lautréamont e le poesie che scriverà mostrano il desiderio di rompere con la metrica classica. Nel 1919 si mette in contatto con Tristan Tzara al quale manifesta il suo entusiasmo per il "Manifesto Dada 3". Nello stesso anno fonda con Aragon e Soupault la rivista "Littérature" (una rivista a cui collaboreranno tra gli altri Jean Cocteau, Jean Giraudoux, Valery Larbaud, Paul Morand, Jules Romains, Max Jacob,ecc.) ed entra in contatto con Paul Éluard. Esce intanto, presso Au Sans Pareil, Mont de piété, sua prima raccolta poetica illustrata da disegni di André Derain, e supera l'esame che lo fa diventare medico ausiliario. Alla fine dell'anno, conosciuto Francis Picabia, ne diventa amico. Quando nel 1920 Tristan Tzara arriva a Parigi, Breton e i suoi amici aderiscono con entusiasmo al dadaismo. Lascia gli studi di medicina e inizia a lavorare al servizio abbonamenti della "Nouvelle Revue Française", per Gaston Gallimard, mentre pubblica, presso Au Sans Pareil, Champs magnétiques (con Soupault, primo esperimento di "scrittura automatica"). A luglio, però, già stanco del dadaismo che considera monotono e inconcludente, abbandona il lavoro alla "NRF" e il dadaismo. Nel 1921 accetta un lavoro di bibliotecario offertogli da Jacques Doucet al quale consiglia l'acquisto de Les demoiselles d'Avignon di Picasso che si rivelerà opera cardine del secolo e di altri artisti che contribuirà a far conoscere. Il 17 settembre sposa Simone Kahn (testimone Paul Valéry), e durante il viaggio di nozze viene ricevuto da Sigmund Freud a Vienna. I due si stabiliscono al 42 di rue Fontaine, dove lui resterà fino al 1949. In questo atelier si tengono esperimenti di scrittura sotto ipnosi, sedute spiritiche, raccolte di oggetti strani ritrovati per strada, ritagli di giornali come collage di parole, maschere e oggetti sacri e discussioni sull'arte, sul sogno e sulla letteratura. Nel 1923 escono la raccolta Clair de terre (con un ritratto dell'autore in acquaforte di Picasso, una trentina di poesie e cinque racconti di sogni) e l'antologia di articoli Les Pas perdus. Marcel Arland sulla "NRF" parla di "mistica senza oggetto" di un "profeta senza fede". Nel 1924, dopo qualche anno di tentennamenti dalla rottura con il dadaismo, nasce il surrealismo, ed esce il primo manifesto (firmato tra gli altri da Aragon, Breton, René Crevel, Robert Desnos, Paul Éluard, Pierre Naville, Benjamin Péret, Soupault e Roger Vitrac). Al manifesto viene allegata la raccolta di Breton Poisson soluble. In giugno chiude la seconda serie (iniziata nel marzo 1922) di "Littérature". Parte invece la rivista "La Révolution surréaliste" (dicembre 1924), a cui contribuiranno, oltre ai fondatori. È il momento di interventi pubblici e prese di posizioni artistiche in tutti i dibattiti dell'epoca, anche fuori di Francia, per esempio contro Anatole France (al momento dei suoi funerali di Stato, Breton dichiara: "È un poco di servilismo che se ne va"). Il gruppo apre un ufficio al 15 di rue Grenelle, dove si tengono riunioni e spettacoli su iniziativa di Artaud (almeno fino alla chiusura l'anno successivo perché considerati troppo violenti). Simone, il cui matrimonio con Breton comincia però già a essere in crisi, apre una galleria d'arte. Breton fugge a Martigues, nel sud della Francia, presso l'amico psichiatra Pierre Mabille, quindi a Marsiglia (dove scrive il poema Fata morgana). Infine, su una nave con Victor Serge, Anna Seghers e Claude Lévi-Strauss raggiunge con la famiglia la Martinica, dove, sorvegliato a vista, riesce però a incontrare Aimé Césaire. Lo raggiunge André Masson, con il quale scrive Le Dialogue créole (uscirà nel 1942). Dopo qualche mese raggiunge New York. A New York, aiutato economicamente da Peggy Guggenheim, viene intervistato dalla rivista "View" che consacra il n. 7-8 (1941) al surrealismo. Poco tempo dopo Breton lancia una sua rivista americana ("VVV", che vuol dire Victoire et la Vie démultipliées), ma si rifiuta di imparare l'inglese. Jacqueline, più intraprendente, lo lascia e se ne va con il pittore David Hare, portandosi la figlia. Dopo un periodo di disperazione (testimoniato in Arcane 17, da qualcuno considerato il suo libro più riuscito), incontra Elisa Claro (nata Bindorff), anche lei disperata perché ha perso da poco sua figlia. I due si sposano e dopo un viaggio in Québec, Nevada e Colorado (dove Breton scrive la Ode à Charles Fourier), si recano ad Haiti, quindi a Santo Domingo e nel maggio 1946 in Francia. Tornato a Parigi, Breton si sente disorientato. Molte cose sono cambiate in ambito intellettuale e diversi considerano il surrealismo qualcosa di sorpassato. Ciononostante Jean Paulhan, Arthur Adamov e Marthe Robert lo invitano a una serata celebrativa di Artaud, uscito dall'ospedale psichiatrico di Rodez dopo nove anni. Nel 1947 riesce a organizzare con Duchamp una mostra che comprende 86 artisti di 24 nazionalità, ma più che rilanciare il movimento, essa sembra decretarne il ritardo. Breton tenta anche la carta della rivista lanciando "Néon" (5 numeri, gennaio 1948-aprile 1949). Intanto esce un suo bilancio (La Lampe dans l'horloge, 1948) e lo studio di Julien Gracq su di lui (primo volume a lui dedicato). Breton si interessa di "Art Brut", e partecipa con Jean Dubuffet a una "Compagnie de l'Art Brut", intesa a "raccogliere, conservare e mostrare opere di malati mentali". Poi pubblica un'antologia di testi diversi (Sade, Kafka, Jarry, Roussel ecc.) sotto il titolo di Almanach du dèmi-siècle (1950). Chi gli è rimasto "fedele" dichiara che il surrealismo "non è una scuola né una chiesa, ma un'avventura", e nel 1952 escono le interviste radiofoniche (Entretiens) fatte con André Parinaud. Pur non avendo sue riviste, collabora a quelle altrui, specialmente a "Medium" e "Arts" e finalmente lancia "Le Surréalisme, même", una rivista che dura 5 numeri (ottobre 1956-marzo 1959). Nel 1957 pubblica l'Art magique, ultima sua grande opera. Nel 1960, firma il "Manifeste des 121", contro la guerra d'Algeria. Al surrealismo si richiamano i situazionisti di Guy Debord, poi la rivista "Tel Quel" di Philippe Sollers e Julia Kristeva, ma Breton non si fa coinvolgere e riesce a lanciare ancora una rivista, "La Brèche" (8 numeri, da ottobre 1961 a novembre 1965). Intanto esce la raccolta di tutti i manifesti (1962), Nadja (1963) e una nuova edizione di Surréalisme et la peinture (1966). Vittima di una crisi respiratoria, mentre è in vacanza a Saint-Cirq-Lapopie, viene riportato a Parigi dove muore. Viene sepolto al Cimitero dei Batignolles


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Ma tu Lucy hai un sogno???