martedì 23 febbraio 2021

Ex luna sub pedibus eius”




Ride chiara la luna
Su le faggete.
Bianca fra botri e calanchi
Amorosa t’affacci
Madonna del Piano.
Dorme nei casolari
Poveri, spersi
Fra rovi e arenarie
L’umile gente
Votata alla fatica
Certa,al desiderio vano.
Appena l’alba gioca
Su la Faggiola,
il gallo desta i comignoli.
Giù pel maggese
Gemono le giovenche
Aggiogate,e il solco cresce
Lento, sul còtico sordo.
S’apre come la folgore
L’aviogetto la via,
alta più che le allodole,
nel cielo deserto;
l’Aquilone ne inghiotte il boato
e il solco,
come fiato di ibernanti,
lassù in fretta si chiude.
Dicono che l’altra notte
L’uomo è calato sulla luna…
Allodola che fermi il canto
Quando t’abbatti
Sulla zolla che ti sfama,
Non sai tu la disperata brama
Di questa creatura senz’ali
Dai sogni sterminati,
seminati nei solchi
dello spazio infinito.
Verrà dalla polvere lunare
Il bianco cotilèdone
Che nutre d’immortalità?
Oppur le tracce dei trasvolatori
Son pari gemelle
Di quelle che inseguono lente
L’aratro: dischiuso epitaffio
Di lacrime e fatica
Nel Segno dello zodiaco?
Silente tramonta la luna
Oltre la chioma de le faggete.
E tu intatta sorridi su le mute argille
Madonna del Piano
Tu limpida terra feconda
Grembo che accogli
Petto che nutri
Cristo Divino Cotilèdone.
Tu alla fonte
Che, lieve tra l’erica e il muschio
Discorri pian piano,
e dici fede e dici speranza
fra i prati e le stelle,
Madonna del Piano. 
 
Padre Ulderico Pasquale Magni


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