(Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014)
è stata una poetessa, traduttrice e aforista italiana.
Nacque in un'agiata famiglia borghese di Torino, dove il padre era proprietario di un'azienda che produce macchinari per l'industria chimica
e dolciaria. Ancora studentessa, a soli diciannove anni, diresse una
piccola rivista, prima chiamata «Il Girasole» e poi «Il Dado», il cui
redattore capo era Guido Hess Seborga, che la fece conoscere negli ambienti letterari; ottenne e pubblicò inediti di grandi nomi nazionali come Umberto Saba, Sandro Penna, Leonardo Sinisgalli, Vasco Pratolini, e internazionali, come Virginia Woolf. Intanto frequentava l'Università di Torino, facoltà di Lingue, laureandosi infine con una tesi su Marcel Proust, relatore il francesista Ferdinando Neri. La cultura francese e la Francia
con i suoi autori in seguito sarebbero diventati una sorta di stella
polare nel suo immaginario e nel suo vissuto, grazie anche a una serie
di soggiorni a Parigi a partire dal 1953, anno del conseguimento di una borsa di studio. Nel gennaio del 1949 conobbe Eugenio Montale durante una conferenza del poeta al teatro Carignano di Torino, e fra i due nacque, dopo un periodo d'assidua frequentazione a Milano,
un sodalizio intellettuale caratterizzato anche da un'affettuosa
amicizia. Ebbe quindi inizio anche la prima stagione poetica di Maria
Luisa Spaziani, che mise insieme un gruppo di liriche e le inviò alla
Mondadori. Durante il soggiorno francese del 1953 scrisse nuovi testi, che vennero aggiunti all'originario disegno della raccolta. La casa editrice Mondadori rispose favorevolmente e pubblicò nel 1954 Le acque del Sabato, nella prestigiosa collana Lo Specchio. Nel 1956 la fabbrica del padre subì un tracollo economico, che costrinse la giovane, di ritorno da un viaggio premio negli Stati Uniti promosso per giovani di talento da Henry Kissinger,
a cercare un impiego stabile, come insegnante di francese in un
collegio di Torino. Il contatto con studenti adolescenti le fece vivere
una stagione di luminosa felicità che traspare nelle poesie più
originali della sua prima produzione poetica, Luna lombarda (1959), poi confluite nel volume complessivo Utilità della memoria (1966). Negli anni 1955 e 1957 Maria Luisa Spaziani insegnò lingua e letteratura francese presso il liceo scientifico del collegio Facchetti di Treviglio. A tale periodo e a tali luoghi dedicò la poesia Suite per A. con la quale nel 1958 vinse il Premio Lerici (presidente di giuria Enrico Pea). Nel 1958 dopo dieci anni di fidanzamento, testimone di nozze il poeta Alfonso Gatto, sposò Elémire Zolla,
studioso della tradizione mistica ed esoterica. Senza più gli slanci
amorosi che caratterizzavano i primi anni, il lungo legame con Zolla
s'incrinò quasi subito finendo nel 1960, anno in cui il matrimonio venne sciolto. Spaziani venne quindi chiamata ad insegnare all'Università di Messina
lingua e letteratura tedesca fino a quando non si liberò, nello stesso
ateneo, l'incarico di lingua e letteratura francese; proprio in quegli
anni in ambito accademico cura volumi come Pierre de Ronsard fra gli astri della Pléiade (1972) e II teatro francese del Settecento (1974). Fervida e proficua la sua attività di traduttrice dall'inglese, dal tedesco e dal francese: Pierre de Ronsard, Jean Racine, Gustave Flaubert, P.J. Toulet, André Gide, Marguerite Yourcenar, Marceline Desbordes Valmore, Francis Jammes.
La statura intellettuale di Maria Luisa Spaziani superò i confini
nazionali: nei viaggi in Francia e negli Stati Uniti la poetessa ebbe
tra l'altro modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del
Novecento letterario come Ezra Pound, Thomas Stearns Eliot, Jean-Paul Sartre. Buona parte del libro di poesie L'occhio del ciclone (1970)
fu ispirato dalla sua esperienza vissuta in Sicilia, con i suoi
paesaggi e il suo mare, cui fanno seguito raccolte sempre più "diaristiche" e "impure" come Transito con catene (1977) e Geometria del disordine (1981), che si aggiudica il Premio Viareggio per la poesia. Nel 1979, del lavoro poetico di Maria Luisa Spaziani, autrice ormai affermata, con introduzione di Luigi Baldacci, venne pubblicata un'antologia (una seconda, ampliata sarebbe poi uscita nel 2000, e una terza seguì nel 2011) negli "Oscar" Mondadori. Tenne la presidenza infine nel 1982, dopo esserne stata nel 1978 fondatrice, per onorare la memoria del poeta, il Centro Internazionale Eugenio Montale, ora Universitas Montaliana, e il Premio Montale. Negli anni 80 fu autrice e/o conduttrice di alcuni programmi per Radio Rai. Coronamento della storia e del percorso poetico dell'autrice è infine Giovanna d'Arco (1990), poema in ottave di endecasillabi senza rima,
che testimonia un lungo interesse dell'autrice per questo personaggio.
In quest'opera Spaziani si proponeva di reinventare in una narrazione
popolaresca e fabulosa in versi, attraverso il personaggio di Giovanna d'Arco,
i suoi oltre cinquant'anni d'ininterrotta e costante attività
letteraria, giornalistica e di ricerca. Il poemetto, in un adattamento
per frammenti, ha trovato una trasposizione teatrale poetica e
visionaria nella regia di Fabrizio Crisafulli (Jeannette,
2002). Spaziani ha scritto inoltre numerosi articoli apparsi su riviste
e quotidiani, saggi critici e una raccolta di racconti, La freccia (2000). È stata tre volte candidata al Premio Nobel per la letteratura, nel 1990, 1992 e 1997. È stata presidente onorario del Concorso L'anima del bosco, nato nel 2006 e promosso da Magema Edizioni, e presidente onorario del Premio Internazionale Torino in Sintesi riguardante il genere aforistico. Nel 2012 la sua carriera fu onorata con la pubblicazione del Meridiano Mondadori dedicato alla sua opera poetica. Per diversi anni aveva fatto parte della giuria del Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa e del Premio Internazionale Mario Luzi. Maria Luisa Spaziani si è spenta all'età di novantun anni.
Nessun commento:
Posta un commento