Dopo
che Dio ebbe creato gli animali si accorse che erano nate rivalità tra
loro. Alcuni, i più forti e arroganti, vessavano gli altri. In
particolare notò che l’agnello era proprio senza difese. Lo mandò a
chiamare e disse:
_“Non ti piacerebbe avere qualcosa per difenderti?” “Certo!” rispose l’agnello.
_“Che ne dici di un paio di zanne acuminate?”
“Mi diventerebbe molto più difficile brucare l’erba tenera, appena nata.”
_“Che ne dici, disse Dio, di due poderosi artigli?” “finirei per usarli a sproposito.” _“Che ne dici di due robuste corna?” “Non mi accarezzerebbe più nessuno.”
_“Ma allora non vuoi proprio fare del male ad alcuno?” “No!” rispose l’agnellino, “Signore non vorrei proprio.” Dio allora pensò di dargli come arma la dolcezza.
Un giorno un Rabbi Galileo l’ha preso come modello per sé e ancora oggi tutti i suoi seguaci lo chiamano l’Agnello di Dio. Il far soffrire non è mai una capacità di cui vantarsi.
_“Non ti piacerebbe avere qualcosa per difenderti?” “Certo!” rispose l’agnello.
_“Che ne dici di un paio di zanne acuminate?”
“Mi diventerebbe molto più difficile brucare l’erba tenera, appena nata.”
_“Che ne dici, disse Dio, di due poderosi artigli?” “finirei per usarli a sproposito.” _“Che ne dici di due robuste corna?” “Non mi accarezzerebbe più nessuno.”
_“Ma allora non vuoi proprio fare del male ad alcuno?” “No!” rispose l’agnellino, “Signore non vorrei proprio.” Dio allora pensò di dargli come arma la dolcezza.
Un giorno un Rabbi Galileo l’ha preso come modello per sé e ancora oggi tutti i suoi seguaci lo chiamano l’Agnello di Dio. Il far soffrire non è mai una capacità di cui vantarsi.
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