mercoledì 4 dicembre 2019

Alla musica



Musica: respiro delle statue. Forse:
silenzio delle immagini. Tu lingua ove le lingue
cessano. Tempo a picco sul corso
dei cuori che passano.
Sentimenti per chi? Tu metamorfosi
dei sentimenti in che? -: in paesaggio udibile.
Musica: Tu straniera. Tu spazio del cuore
cresciuto oltre di noi. Tu a noi il più intimo
che, superandoci, di là da noi trabocca –
sacro addio:
poiché il nostro Intimo ci sta intorno come
la più frequentata lontananza, come altra
faccia dell’aria:
pura,
immensa,
non più abitabile.
Noi non siamo che bocca. Chi canta il cuore lontano
che abita al centro delle cose, intatto
In noi il suo grande battito è diviso
in brevi battiti. E il suo gran dolore
come il suo grande giubilo, è per noi troppo grande.
Così, sempre più scissi,
noi non siamo che bocca. Ma improvviso, segreto,
irrompe in noi il gran battito del cuore,
ci strappa un urlo – e allora
siamo sostanza, volto e metamorfosi.

Rainer Maria Rilke

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