pseudonimo di Ivo Livi
(Monsummano Terme, 13 ottobre 1921 – Senlis, 9 novembre 1991),
è stato un cantante e attore italiano naturalizzato francese.
Nacque
ultimo di tre fratelli. I genitori Giovanni e Giuseppina, attivisti
socialisti, nel 1923 dopo l'avvento del fascismo dovettero emigrare con
tutta la famiglia in Francia, a Marsiglia.
Proprio a Marsiglia il 21 giugno 1939 il non ancora diciottenne Ivo
Livi si esibì per la prima volta in pubblico, vestito da cowboy, sul
palcoscenico dell'Alcazar, con un brano scritto apposta per lui da
Charles Humel, un musicista non vedente. Nel frattempo era entrato nel
mondo del lavoro come metalmeccanico presso gli Chantiers de Provence.
Fu notato da Audiffred, impresario parigino sfollato a Marsiglia dopo i
primi disordini bellici, che gli fece sottoscrivere il primo contratto e
gli procurò scritture non solo a Marsiglia, ma anche in tutto il resto
della Francia meridionale. Nel 1942 partecipò come attore alle riprese
di La Prière aux étoiles, film che Marcel Pagnol stava cercando di portare a termine lontano da Parigi per sfuggire alle pressioni dei nazisti
che avevano occupato la città. Fu solo nel 1944 che il giovane Ivo Livi
si trasferì a Parigi, sempre con l'appoggio di Audiffred, e lì prese
il nome di Yves Montand. Lo pseudonimo è derivato dalla
francesizzazione del suo nome italiano e dall'esclamazione della madre o
del padre che lo richiamava in casa dal cortile: "Ivo, monta!" (cioè
"Ivo, sali in casa"), nella fattoria dei genitori contadini in Toscana.
Pochi mesi dopo essere arrivato a Parigi ebbe la fortuna di sostituire
un debuttante che doveva fare da spalla a Édith Piaf in uno spettacolo in programma al Moulin Rouge.
La Piaf si dimostrò entusiasta del giovane e in breve tempo il
sodalizio artistico si trasformò in una relazione sentimentale. La
"regina" dello spettacolo parigino lo aiutò in maniera determinante a
sfondare nel mondo della canzone, ma poi fu lei a interrompere la
relazione quando Montand divenne sempre più autonomo nella scelta del
proprio repertorio. Ma l'evento decisivo per la sua carriera scaturì
dall'incontro con Marcel Carné e Jacques Prévert che vollero affidargli la parte di protagonista in Mentre Parigi dorme, dopo la rinuncia di Jean Gabin che aveva preferito accettare, insieme a Marlene Dietrich, la scrittura per un altro film. In Mentre Parigi dorme fu inserita una canzone, scritta dallo stesso Prévert e musicata da Joseph Kosma, destinata a diventare il brano-simbolo di Yves Montand e uno dei più celebri motivi della canzone francese: Les feuilles mortes. Nel 1953 interpretò Mario, protagonista nel film Vite vendute di Henri-Georges Clouzot e, dopo la breve parentesi in Italia per girare Uomini e lupi con Giuseppe De Santis e La grande strada azzurra con Gillo Pontecorvo, nel 1960 lavorò negli Stati Uniti interpretando a fianco di Marilyn Monroe Facciamo l'amore, diretto da George Cukor.
Il film, che non fu un rilevante successo al botteghino e non venne
lodato dalla critica, rimase celebre per la relazione che Montand,
sposato con Simone Signoret intrecciò con la Monroe, all'epoca sposata
con il drammaturgo Arthur Miller.
Dopo diversi film di scarso rilievo e in concomitanza con l'aumentato
impegno politico e sociale, nella seconda metà degli anni sessanta
partecipò a pellicole di sempre maggior spessore quali La guerra è finita (1966) e divenne l'attore prediletto del regista greco Costa-Gavras, che lo diresse per la prima volta in Vagone letto per assassini (1965). Sotto la sua direzione, nel 1969 Montand sarà il protagonista di Z - L'orgia del potere, vincitore dell'Oscar al miglior film straniero, di La confessione (1970) e di L'Amerikano (1973). È del 1970 quella che è considerata la migliore prova della sua carriera di attore nel capolavoro noir di Jean-Pierre Melville I senza nome, dove vestì i panni di un ex-poliziotto alcolizzato trasformatosi in rapinatore. Da segnalare in seguito le interpretazioni in Crepa padrone, tutto va bene (1972) di Jean-Luc Godard, in Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre (1974) di Claude Sautet e nel poliziesco Police Python 357 di Alain Corneau (1976). Nel 1986 interpretò il ruolo di César Soubeyran nei film Jean de Florette e Manon delle sorgenti, entrambi diretti da Claude Berri . Dopo la guerra Montand entrò in contatto con numerosi altri artisti quali Léo Ferré e Charles Aznavour e visse altri intensi amori, come quello con l'attrice Gisèle Pascal. L'incontro della sua vita, quello con la coetanea Simone Signoret, avvenne nell'agosto 1949 durante una tournée in Costa Azzurra. La Signoret, già famosa per aver interpretato decine di film e per essere sposata con il regista Yves Allégret, decise di rinunciare al suo matrimonio, da cui nel 1946 era nata la figlia Catherine, e di risposarsi con Montand. Il matrimonio fu celebrato presso il municipio di Saint-Paul-de-Vence
il 22 dicembre 1951, e durò fino alla morte della Signoret, avvenuta
nel 1985. Nel 1987 Montand si sposò per la seconda volta con Carole
Amiel, dalla quale nel 1988 ebbe il suo unico figlio Valentin. Yves
Montand morì nel 1991, all'età di 70 anni.
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