lunedì 14 ottobre 2019

Luciano Lama



è stato un politico e sindacalista italiano,
noto per essere stato il segretario della CGIL dal 1970 al 1986.
Giovanissimo, aderì al Partito Socialista Italiano e partecipò alla Resistenza partigiana, inizialmente nella 8ª Brigata Garibaldi "Romagna", per diventare successivamente capo di stato maggiore della 29ª Brigata GAP "Gastone Sozzi". Nell'ottobre 1944 guidò la delegazione del comando partigiano di Forlì che prese contatto con il comando alleato  per la liberazione della città romagnola.Dopo la guerra, passò nel 1946 al Partito Comunista Italiano e divenne uno dei suoi dirigenti fino a far parte del Comitato centrale nel 1956. Due anni dopo fu eletto per la prima volta deputato nella III Legislatura e confermato nella IV e V. Si dimette dal mandato parlamentare il 2 luglio 1969, in nome dell'incompatibilità tra l'attività di Parlamentare e quella di Sindacalista. Positivamente distintosi nell'ambito sindacale, responsabile della Camera del Lavoro di Forlì, il suo ruolo di difensore dei diritti degli operai contribuì alla sua scalata nella CGIL, di cui divenne segretario nazionale nel 1970. Operando in collaborazione con il socialista Ottaviano del Turco, Lama fu fautore dell'unità sindacale con CISL e UIL. Nel gennaio del 1978 in un'assemblea all'EUR di Roma propose ai lavoratori una politica di sacrifici, volta a sanare l'economia italiana, rivedendo la posizione del sindacato sul salario come variabile indipendente. Questa scelta venne definita la linea dell'Eur. Contrario ad un diretto coinvolgimento del PCI e del PSI all'interno della CGIL, ebbe nel 1980 un violento diverbio con Gianni Agnelli dopo che la FIAT espulse, collocandoli in cassa integrazione, 23.000 dipendenti. Al termine della sua segreteria (1986), la CGIL poteva dirsi rafforzata in termini di influenza politica in quanto divenne il principale punto di riferimento della maggior parte dei lavoratori dipendenti, in particolare del settore privato. Anche il numero degli iscritti aumentò, soprattutto nel triennio 1975-1977. Nel 1987 fu eletto Senatore come indipendente nelle liste del PCI e rieletto nel 1992, ma al termine del mandato, preferì non ricandidarsi per motivi di età e di salute. Nel 1988 venne eletto sindaco di Amelia, cittadina in provincia di Terni, dove da tempo possedeva una casa di campagna. Venne riconfermato nelle elezioni del 1993, le prime che prevedevano l'elezione diretta del sindaco, e restò in carica sino alla sua morte.

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