Alcuni, come ad esempio i tifosi di calcio e i politici – persone non tutte particolarmente dotte – considerano il gufo un “uccello del malaugurio”, e non sanno che invece questo uccello merita il massimo rispetto. Infatti la sua capacità di vedere al buio ciò che gli esseri umani e altri animali non vedono, in altre parole la sua capacità di scoprire l’ignoto, lo hanno fatto diventare un simbolo di chiaroveggenza, sapienza e saggezza. Le persone con queste capacità del gufo possono avere uno sguardo intenso e penetrante, che spesso suscita inquietudine nelle persone osservate. Del resto il gufo era l’animale sacro della dea Atena, sedeva sul suo braccio e l’aiutava a scoprire la verità, anche quella celata sotto molti strati di menzogna. Inoltre era il fedele assistente della dea Minerva e ogni notte tornava sulla sua spalla e riferiva tutto ciò che la dea non riusciva a vedere. Quindi il gufo è la magia del bosco e la guida nelle tenebre. Che sia simbolo di sapienza e di saggezza è confermato dalla consuetudine di raffigurarlo seduto sui libri.
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