martedì 27 agosto 2019

Guinness dei primati




Correva l'anno 1951 quando Sir Hugh Beaver, amministratore delegato delle birrerie Guinness, stava partecipando ad una battuta di caccia, nel mese di novembre nella Contea di Wexford, in Irlanda. Alcuni pivieri dorati sfuggirono ai fucili dei cacciatori e proprio quella sera, al ricevimento dopo la battuta di caccia, nasceva una discussione sul piviere dorato: si trattava o no del più veloce uccello d'Europa? Beaver, come chiunque, sapeva che discussioni di questo genere erano all'ordine del giorno, in ogni ambito, in ogni ambiente e soprattutto negli oltre 81 mila pub del Regno Unito. La soddisfazione delle curiosità poteva essere raccolta in un libro, una sorta di manuale o elenco enciclopedico, con tutte le risposte. Questa fu la grande idea editoriale di Hugh Beaver. Arthur Guinness aveva fondato la birreria Guinness a St. James' Gate, a Dublino, nel 1759, e nel 1833 era già diventata la birreria più grande d'Irlanda. Nel 1886 nasceva la Arthur Guinness Son & Co. Ltd di Londra, che nel 1930 produceva la sua particolare birra scura in due stabilimenti della Gran Bretagna. Gli slogan "Guinness is good for you", "Guinness for Strenght" e "My Goodness. My Guinness" apparivano ovunque. La Guinness era la sola birra venduta in ogni locale pubblico, ma Arthur Guinness non possedeva ancora nessun pub, ad eccezione del Castle Inn nella sua tenuta del Sussex; anche per questo, la società era sempre disponibile allo sviluppo di nuove idee promozionali.L'idea di Beaver diviene realtà a Londra grazie ai gemelli Norris e Ross Mc Whirter, che a quel tempo gestivano un'agenzia-centro di documentazione e ricerca di informazioni: i due furono scelti per la compilazione di quello che sarebbe diventato il primo libro "The Guinness Book of Records". La prima edizione vede la luce il 27 agosto 1955; pochi mesi dopo, prima del Natale, la pubblicazione sarà ai primi posti delle classifiche dei libri più venduti. "Guinness World Records" diventa in breve uno dei marchi più prestigiosi e il maggiore punto di riferimento per i record di tutto il mondo. Nessun'altra azienda raccoglie, verifica, omologa e presenta ai lettori di tutto il mondo dati in modo così completo e autentico. E proprio l'accuratezza e la veridicità dei dati sono i principi con cui il lavoro, talvolta maniacale, viene svolto con grande passione e successo.
Dice Stewart Newport, responsabile e gestore dei contenuti del libro: "Il nostro compito è quello di mantenere un vigile controllo a garanzia dell'accuratezza e pertinenza di ogni singolo record verificato da Guinness World Records. Il team di ricercatori opera in assoluta imparzialità con grande impegno al servizio dell'autenticità. Un fatto diventa un record mondiale Guinness World Record solo dopo essere stato provato, verificato ed innalzato al di spora di ogni sospetto".
Passando attraverso primati di gola, di cucina, di forza, di coraggio, di intelligenza, di astuzia, di resistenza, il libro stesso è diventato un record per aver venduto oltre 100 milioni di copie in 100 paesi diversi, tradotto in 37 lingue. "Guinness World Records" è il libro con copyright più venduto al mondo. Oltre ai vari primati più o meno improbabili (dal tasso di mortalità più basso, alla popolazione carceraria più alta... Il più grande furto di pietre preziose, la top model più ricca, il più veloce intagliatore di zucche di Halloween, l'urlo più forte, il maggior numero di mollette da bucato attaccate alla faccia...) esiste anche una versione televisiva del Guinness World Records, la quale è un susseguirsi delle performance umane più spettacolari e uniche: dall'uomo più tatuato del mondo al primatista di corsa sui 10 metri piani con un tavolo in bocca, dall'uomo che spacca più cocomeri a testate, al tuffatore nella piscina più bassa, a quello che tiene più cannucce in bocca, alla donna con gli occhi più fuori dalle orbite... E si potrebbe continuare per ore(!)

Nessun commento:

Posta un commento

Purtroppo🥹