Correva
l'anno 1951 quando Sir Hugh Beaver, amministratore delegato delle
birrerie Guinness, stava partecipando ad una battuta di caccia, nel
mese di novembre nella Contea di Wexford, in Irlanda. Alcuni pivieri
dorati sfuggirono ai fucili dei cacciatori e proprio quella sera, al
ricevimento dopo la battuta di caccia, nasceva una discussione sul
piviere dorato: si trattava o no del più veloce uccello d'Europa?
Beaver, come chiunque, sapeva che discussioni di questo genere erano
all'ordine del giorno, in ogni ambito, in ogni ambiente e soprattutto
negli oltre 81 mila pub del Regno Unito. La soddisfazione delle
curiosità poteva essere raccolta in un libro, una sorta di manuale o
elenco enciclopedico, con tutte le risposte. Questa fu la grande idea
editoriale di Hugh Beaver. Arthur
Guinness aveva fondato la birreria Guinness a St. James' Gate, a
Dublino, nel 1759, e nel 1833 era già diventata la birreria più grande
d'Irlanda. Nel 1886 nasceva la Arthur Guinness Son & Co. Ltd di
Londra, che nel 1930 produceva la sua particolare birra scura in due
stabilimenti della Gran Bretagna. Gli slogan "Guinness is good for
you", "Guinness for Strenght" e "My Goodness. My Guinness" apparivano
ovunque. La Guinness era la sola birra venduta in ogni locale pubblico,
ma Arthur Guinness non possedeva ancora nessun pub, ad eccezione del
Castle Inn nella sua tenuta del Sussex; anche per questo, la società
era sempre disponibile allo sviluppo di nuove idee promozionali.L'idea
di Beaver diviene realtà a Londra grazie ai gemelli Norris e Ross Mc
Whirter, che a quel tempo gestivano un'agenzia-centro di
documentazione e ricerca di informazioni: i due furono scelti per la
compilazione di quello che sarebbe diventato il primo libro "The
Guinness Book of Records". La prima edizione vede la luce il 27 agosto
1955; pochi mesi dopo, prima del Natale, la pubblicazione sarà ai primi
posti delle classifiche dei libri più venduti. "Guinness World
Records" diventa in breve uno dei marchi più prestigiosi e il maggiore
punto di riferimento per i record di tutto il mondo. Nessun'altra
azienda raccoglie, verifica, omologa e presenta ai lettori di tutto il
mondo dati in modo così completo e autentico. E proprio l'accuratezza
e la veridicità dei dati sono i principi con cui il lavoro, talvolta
maniacale, viene svolto con grande passione e successo.
Dice Stewart Newport, responsabile e gestore dei contenuti del libro: "Il
nostro compito è quello di mantenere un vigile controllo a garanzia
dell'accuratezza e pertinenza di ogni singolo record verificato da
Guinness World Records. Il team di ricercatori opera in assoluta
imparzialità con grande impegno al servizio dell'autenticità. Un fatto
diventa un record mondiale Guinness World Record solo dopo essere stato
provato, verificato ed innalzato al di spora di ogni sospetto".
Passando
attraverso primati di gola, di cucina, di forza, di coraggio, di
intelligenza, di astuzia, di resistenza, il libro stesso è diventato
un record per aver venduto oltre 100 milioni di copie in 100 paesi
diversi, tradotto in 37 lingue. "Guinness World Records" è il libro
con copyright più venduto al mondo. Oltre ai vari primati più o meno
improbabili (dal tasso di mortalità più basso, alla popolazione
carceraria più alta... Il più grande furto di pietre preziose, la top
model più ricca, il più veloce intagliatore di zucche di Halloween,
l'urlo più forte, il maggior numero di mollette da bucato attaccate
alla faccia...) esiste anche una versione televisiva del Guinness World
Records, la quale è un susseguirsi delle performance umane più
spettacolari e uniche: dall'uomo più tatuato del mondo al primatista di
corsa sui 10 metri piani con un tavolo in bocca, dall'uomo che spacca
più cocomeri a testate, al tuffatore nella piscina più bassa, a quello
che tiene più cannucce in bocca, alla donna con gli occhi più fuori
dalle orbite... E si potrebbe continuare per ore(!)
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