La prima, che arriva fino ai 10 anni, sono i bei tempi andati, quegli anni in cui non si fa altro che pensare a crescere, mangiare e riposarsi, gli unici in cui ci si gode davvero la vita. Peccato però che si vivano abbastanza inconsapevolmente e non si ricordino. Dai 12 ai 20 subentra la seconda fase, periodo in cui il cervello si fa più attivo, più maturo e vitale; peccato che sopraggiungano anche le prime pene, innanzitutto d’amore. L’adolescenza, si sa, è una fase difficile, in cui avvengono molti cambiamenti. Arriva anche la maggiore età, e con essa più responsabilità ma anche, e soprattutto, la possibilità per la prima di diventare grande allontanandosi dalla famiglia grazie all’università. Tra i 21 e i 30 anni è racchiusa la terza fase.
Lavoro, relazioni (serie), divertimento. Insomma, questa fase dovrebbe rappresentare l’apice della vita sociale e sessuale. L’età perfetta sembrano essere i 29 anni: più maturi e consapevoli, in molti la identificano come l’età ideale, in cui si è ancora forti, si hanno tante certezze e ancora la voglia (e il coraggio) di sognare in grande. Con la quarta fase si raggiungono i 40. Gli anni che precedono la fatidica età sono cruciali; è questo il periodo in cui si mette su famiglia, a volte con successo, altre senza. Inoltre, è questa l’età in cui ci si domanda chi siamo e dove stiamo andando. Contrariamente a quanto accadeva in precedenza, quando a quest’età si era già sistemati, oggi si muovono i primi passi nell’età adulta, con il sostegno di una salute più forte rispetto al passato. In questa fase cominciano a germogliare i semi piantati durante i venti e se ne piantano di nuovi per la vita futura che si vuole fare.
Tra i 41 e i 50 non si fa altro che prendere decisioni; sì, perché
oggigiorno la vita a questa età non è certo finita, anzi. Si può
rimettere in discussione tutto e cominciare una nuova vita. È un
decennio ad alta tensione, un periodo in cui si può arrivare al divorzio
e i genitori vengono a mancare, in cui si tirano le somme della propria
vita facendo un bilancio, che può determinare anche profonde crisi. La
quarta fase va dai 51 ai 65. In questo periodo comincia il declino
fisico, ma spesso è questa l’età in cui si raggiungono gli obiettivi più
grandi, i risultati di una vita, soprattutto lavoravi. Anche in questo
periodo si tende ad essere molto riflessivi, esaminando la strada fatta e
quella che resta da fare. L’ultima, dai 66 anni in poi, è l’età della
pensione, l’età dei viaggi e della scoperta del mondo (per chi può), in
cui si torna a godersi la vita, con meno obblighi e più tempo libero. In
un certo senso si torna ad essere bambini.
Non a caso Shakespeare
l’aveva definita la seconda infanzia; accompagnata però dalla saggezza
di una vita.
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