Maria Alaíde Foppa Falla
(Barcellona, 22 marzo 1914 – Guatemala, 19 dicembre 1980)
è stata una poetessa, scrittrice, critico d'arte, attivista femminista, insegnante e traduttrice guatemalteca.
Nata da
Tito Livio Foppa e Julia Falla, sua madre era una pianista di origine
guatemalteca e suo padre era un diplomatico argentino-italiano. Ha
studiato storia dell’arte e della letteratura in Italia, Belgio e Francia.
Parlava fluentemente l’italiano e ha lavorato per diversi anni come
traduttrice. Negli anni ’40, Foppa ottenne la cittadinanza guatemalteca
e sposò Alfonso Solórzano,che gestiva l’Istituto di previdenza sociale
del Guatemala. Foppa e Solórzano ebbero quattro figli nati in Messico:
Mario, Juan Pablo, Silvia e Laura.Foppa è stata fondatrice
dell’Istituto italiano di Cultura nel paese centroamericano. Lei e sua
famiglia furono costretti a fuggire del paese nel 1954 quando la
presidenza di Jacobo Árbenz fu rovesciata da un colpo di stato
appoggiato dalla CIA. Foppa visse esiliata in Messico, lavorando come
professoressa all’Università Nazionale Autonoma del Messico
dove insegnò italiano preso la Facoltà di Filosofia e Lettere, dove
offrì il primo corso su Sociologia delle donne in una università
latinoamericana. Ha tenuto conferenze presso altre istituzioni,
pubblicato colonne e servito come critica d’arte sui giornali locali, ha
scritto gran parte della sua poesia a Città del Messico, oltre a un volume chiamato Poesias stampato a Madrid e La sin ventura,
pubblicato in Guatemala. Nel 1972 ha creato il programma radiofonico
“Foro de la mujer” (Forum delle donne) che è stato trasmesso su Radio
Universidad; in questo programma si discuteva le disparità all’interno
della società messicana, la violenza e come dovrebbe essere tratatta
come un interesse pubblico piuttosto che privato, e allo stesso tempo
esplorare la vita delle donne. Nel 1975 ha co-fondato con Margarita
Garcia Flores la rivista Fem, una pubblicazione per l’analisi
accademica delle questioni da una prospettiva femminista. Foppa ha
finanziato la pubblicazioni con i propri fondi. Quando suo marito
Solórzano fu colpito e ucciso da un’auto, Foppa andò in Guatemala,
apparentemente per visitare sua madre e rinnovare il suo passaporto, ma
si credeva che avesse deciso di lavorare per i guerriglieri. Secondo
un resoconto, si era impegnata in una missione di guerriglia a Città di
Guatemala, dove fu prontamente catturata dalle forze di sicurezza del
governo. Entrambi suoi figli Mario e Juan Pablo, sebbene nati in
Messico, erano andati in Guatemala per combattere con le forze di
guerriglia. Sua figlia Silvia, che sosteneva anche i ribelli, si era
nascosta a Cuba per in po’ e al momento della scomparsa di Foppa è
tornata in Guatemala. Apparentemente Foppa era andata a comprare fiori e
ritirare il suo passaporto a Città del Guatemala il 19 dicembre 1980.
Era accompagnata dall’autista di sua madre, che l’aveva porta in Plaza
El Amate, dove erano state intercettate e di cui non si hanno più
notizie. Si dice che fosse stata torturata da una squadra della morte
di un ministro di alto rango e uccisa lo stesso giorno in cui fu
catturata.
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