giovedì 25 luglio 2019

Oh, poeta, la sera s'avvicina



 
 
Oh, poeta, la sera s'avvicina;

i tuoi capelli diventano grigi.

Nel tuo meditare solitario

odi il messaggio dell'aldilà?

« E' sera », rispose il poeta,

« e sto in ascolto perché dal villaggio

qualcuno potrebbe chiamarmi,

sebbene l'ora sia tarda.

Osservo se i giovani cuori vagabondi

s'incontrano, e due paia d'occhi supplicanti

chiedono che la mia musica

rompa il loro silenzio

e parli per loro.

Chi tesserà i loro canti appassionati,

se io siedo sulla riva della vita

contemplando la morte e l'aldilà? »

« Già tramonta la stella della sera.

Il fuoco d'una pira funeraria

muore lentamente

presso il fiume silenzioso.

Dal cortile d'una casa deserta

gli sciacalli urlano in coro

alla luce della luna sfinita.

Se un viandante, lasciando la casa,

viene qui a contemplare la notte

e ad ascoltare a testa china

il mormorio dell'oscurità,

chi gli sussurrerà i segreti della vita

se io, chiudendo le mie porte,

cercassi di liberarmi

dai legami mortali? »

« Poco importa se i miei capelli diventano grigi.

Sono sempre giovane e vecchio

Come il più giovane e il più vecchio

di questo villaggio.

Alcuni hanno negli occhi sorrisi

semplici e dolci,

alcuni un furbesco ammiccare.

Alcuni piangono alla luce del giorno,

altri piangono in segreto nel buio.

Hanno tutti bisogno di me,

e non ho tempo

di rimuginare sull'eternità.

Ho la stessa età di ciascuno,

e cosa importa

se i miei capelli diventano grigi? »
 

Rabindranath Tagore

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