(Torino, 22 luglio 1815 – Torino, 2 novembre 1889)
è stata una scrittrice italiana.
La baronessa Olimpia Savio di Bernsteil fu, fino al trasloco della capitale a Firenze, una delle signore più note di Torino. Il padre, Giovanni Battista Rossi, fu direttore del Collegio Reale delle province di Torino, e morì il 22 febbraio 1860; la madre fu Joséphine Ferrero di Biella. Fino
a sedici anni, la sua educazione fu, come quella delle sue coetanee
nobili, improntata allo studio dei classici francesi, dalla storia sacra
e dalla storia di Francia. Poetessa
e scrittrice, teneva uno dei salotti più noti e frequentati di Torino.
Quel mondo ha rappresentato in un diario che permette di conoscere da
vicino le ansie, le gioie e le aspirazioni che hanno accompagnato la sua
generazione dalla provinciale Torino dell'inizio secolo alla Torino
capitale d'Italia. Oltre al diario ha lasciato un carteggio in cui
dialoga con molti personaggi italiani di rilievo. Nel 1909
il discendente di casa Savio, il barone Federico Savio, dava incarico a
Raffaello Ricci di ricavare un libro dalla ingente mole degli scritti
da lei lasciati: il risultato furono le Memorie della baronessa Olimpia Savio, in due volumi. Dei nove volumi che costituivano il diario, oltre al carteggio e le lettere dei figli Alfredo (1838-1860) ed Emilio (1837-1861),
ufficiali d'artiglieria morti nelle guerre risorgimentali, molte cose
non sono state pubblicate, ma il libro fornisce egualmente notizie utili
e di prima mano della Torino del XIX secolo.
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