Il
proverbio o detto popolare è l’espressione della voce del popolo, è
come una scintilla nella via del futuro che guida nel giudizio o
nell’operato di ognuno di noi e anche se ormai l’uso del proverbio
appartiene più al passato che al presente, spesso rispolverarne
qualcuno può risultare piacevole e divertente.
Una
raccolta di proverbi è come un insieme di leggi che formano la scienza
della vita pratica, infatti, sono scientificamente tratti da un
numero infinito di esperienze quotidiane. Molto spesso un proverbio
ne contraddice un altro, ma è anche vero che nessuno dei due
sbaglia. C’è sempre un proverbio giusto per ogni situazione. Spesso
ne diciamo uno piuttosto che un altro o addirittura ne diciamo più
d’uno per riferirci alla stessa cosa.
Il
proverbio nasce da una particolare condizione di luogo e di tempo e
può dare origine a dieci, cento fatti in un determinato senso e di
conseguenza ad un proverbio stesso; un’altra condizione può
generare a sua volta dieci o cento fatti in senso contrario e dare
così origine ad altri proverbi opposti.
I
proverbi possono essere nazionali e regionali, in lingua italiana o in
lingua dialettale. Molti dei proverbi più antichi li troviamo tra
quelli romaneschi, la maggior parte sono d’importazione dalle due
civiltà di cui Roma fu madre: la civiltà pagana e quella
cristiana. A Roma venne gente da ogni parte, una città che
storicamente tutto assorbe ma tutto armonizza. “Romana è quanta
gente abita il mondo” dicevano gli antichi Imperatori: “Romano è
ogni cristiano” dicevano i Papi; “Romano è ogni italiano” diciamo
oggi.
Curiosamente,
al contrario di altri proverbi regionali, a Roma mancano quelli
sul clero. Eppure quale città più di Roma ebbe a che fare con i
preti? Qui non nacquero perché non sarebbero stati permessi e chi
li avrebbe pronunciati avrebbe pagato caro il gusto di farlo. Così
il popolo romano poteva avere sfogo nelle “pasquinate”. Pasquinate
che tutti leggevano ma non si sapeva chi le avesse scritte, dove si
leggeva la storia di Roma, commentata dallo spirito sarcastico che
spesso sgorga dalla calma sprezzante tipica del romano.
Il
proverbio viene definito spesso come la saggezza dei vecchi ed è
senz’altro una saggezza che merita di essere tramandata ai giovani. A
chi non è capitato di citarne qualcuno a conclusione di un
discorso tanto per sottolineare quello che si è appena detto?
Molti proverbi sono andati persi nel tempo ed è un peccato non tramandare o perdere le tradizioni.
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