martedì 23 luglio 2019

I giochi


Mio figlio piccolo, che guardava da occhi pensierosi
E si muoveva e parlava in silenzio da adulto saggio,
Avendo disobbedito alla mia legge la settima volta,
L'ho colpito e licenziato
Con parole dure e sregolate,
Sua madre, che era paziente, era morta.
Quindi, temendo che il suo dolore non ostacoli il sonno,
Ho visitato il suo letto,
Ma l'ho trovato addormentato in profondità,
Con le palpebre scure e le loro ciglia ancora
Dal suo pianto umido in ritardo.
E io, con lamento,
Baciando via le sue lacrime, ne ho lasciate altre mie;
Perché, su un tavolo disegnato accanto alla sua testa,
Aveva messo, alla sua portata,
Una scatola di contatori e una pietra venata di rosso,
Un pezzo di vetro abraso dalla spiaggia
E sei o sette conchiglie,
Una bottiglia con campanule
E due monete di rame francesi, allineate lì con un'attenta arte,
Per confortare il suo cuore triste.
Quindi quando quella notte ho pregato
A Dio piansi e dissi:
Ah, quando finalmente mentiamo con il respiro in trance,
Non ti tormentare nella morte,
E ti ricordi di quali giocattoli
Abbiamo fatto le nostre gioie,
Come debolmente capito
Il tuo grande comandato buono
Quindi, paterno non meno
Di me che hai modellato dall'argilla,
Lascerai la tua ira e dirai:
"Mi dispiacerà per la loro infantilità."
 
Coventry Patmore

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