considerato il precursore dell'umanesimo e uno dei fondamenti della letteratura italiana, soprattutto grazie alla sua opera più celebre, il Canzoniere, patrocinato quale modello di eccellenza stilistica da Pietro Bembo nei primi del Cinquecento.
Uomo moderno, slegato ormai dalla concezione della patria come mater e divenuto cittadino del mondo, Petrarca rilanciò, in ambito filosofico, l'agostinismo in contrapposizione alla scolastica e operò una rivalutazione storico-filologica dei classici latini. Fautore dunque di una ripresa degli studia humanitatis in senso antropocentrico (e non più in chiave assolutamente teocentrica), Petrarca (che ottenne la laurea poetica a Roma nel 1341) spese l'intera sua vita nella riproposta culturale della poetica e filosofia antica e patristica
attraverso l'imitazione dei classici, offrendo un'immagine di sé quale
campione di virtù e della lotta contro i vizi. La storia medesima del Canzoniere, infatti, è più un percorso di riscatto dall'amore travolgente per Laura che una storia d'amore, e in quest'ottica si deve valutare anche l'opera latina del Secretum.
Le tematiche e la proposta culturale
petrarchesca, oltre ad aver fondato il movimento culturale umanistico,
diedero avvio al fenomeno del petrarchismo, teso ad imitare stilemi, lessico e generi poetici propri della produzione lirica volgare dell'Aretino
Nato
da Ser Petracco, notaio fiorentino esiliato come Dante per motivi
politici nel 1302. Nel 1312 il padre trasferì la famiglia ad Avignone,
sede della corte papale.Francesco fu avviato giovanissimo
allo studio del diritto, ma preferì a questi gli studi letterarie, in
particolare, la poesia provenzale e italiana. A 23 anni nella
chiesa di Santa Chiara ad Avignone si innamorò di una gentil donna,
Laura, ispiratrice di quelle rime che sono il capolavoro della lirica
medioevale. Petrarca viaggiò molto, mosso dal suo carattere
inquieto, dal bisogno di conoscere manoscritti di classici latini,
ed anche come inviato di papi e principi nelle varie corti d’Europa e
d’ Italia. Il poeta alternava i suoi viaggi a soste in luoghi
solitari, a lui carissimi, perché gli offrivano stimolo all’
immaginazione e alimento alla fantasia: Valchiusa in Provenza,
Selvapiana nell’ Appennino parmense. Negli ultimi anni della sua vita trovò un sereno rifugio in una casetta ad Arquà nei colli Euganei, dove si spense.
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