sabato 20 luglio 2019

Francesco Petrarca


 
(Arezzo, 20 luglio 1304Arquà, 18/19 luglio 1374)
è stato uno scrittore, poeta e filosofo italiano,
considerato il precursore dell'umanesimo e uno dei fondamenti della letteratura italiana, soprattutto grazie alla sua opera più celebre, il Canzoniere, patrocinato quale modello di eccellenza stilistica da Pietro Bembo nei primi del Cinquecento.
Uomo moderno, slegato ormai dalla concezione della patria come mater e divenuto cittadino del mondo, Petrarca rilanciò, in ambito filosofico, l'agostinismo in contrapposizione alla scolastica e operò una rivalutazione storico-filologica dei classici latini. Fautore dunque di una ripresa degli studia humanitatis in senso antropocentrico (e non più in chiave assolutamente teocentrica), Petrarca (che ottenne la laurea poetica a Roma nel 1341) spese l'intera sua vita nella riproposta culturale della poetica e filosofia antica e patristica attraverso l'imitazione dei classici, offrendo un'immagine di sé quale campione di virtù e della lotta contro i vizi. La storia medesima del Canzoniere, infatti, è più un percorso di riscatto dall'amore travolgente per Laura che una storia d'amore, e in quest'ottica si deve valutare anche l'opera latina del Secretum.
Le tematiche e la proposta culturale petrarchesca, oltre ad aver fondato il movimento culturale umanistico, diedero avvio al fenomeno del petrarchismo, teso ad imitare stilemi, lessico e generi poetici propri della produzione lirica volgare dell'Aretino 
Nato da Ser Petracco, notaio fiorentino esiliato  come Dante per motivi politici nel 1302. Nel 1312 il padre trasferì la famiglia ad Avignone,  sede della corte papale.Francesco fu avviato giovanissimo  allo  studio  del diritto, ma preferì a questi gli studi letterarie, in particolare, la  poesia  provenzale  e italiana.  A 23 anni nella  chiesa di Santa Chiara ad Avignone si innamorò di  una  gentil donna, Laura, ispiratrice  di quelle rime che sono il capolavoro della lirica medioevale.  Petrarca  viaggiò  molto,  mosso  dal suo carattere   inquieto,  dal  bisogno  di conoscere manoscritti  di  classici  latini, ed  anche  come  inviato di papi e principi nelle varie corti d’Europa e d’ Italia. Il poeta alternava  i suoi viaggi a soste in luoghi solitari,   a lui carissimi, perché gli  offrivano  stimolo  all’ immaginazione  e alimento   alla  fantasia:  Valchiusa  in  Provenza, Selvapiana    nell’ Appennino parmense.  Negli ultimi  anni  della sua vita trovò un sereno rifugio in  una casetta ad Arquà nei  colli  Euganei, dove  si  spense.

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