venerdì 26 luglio 2019

A me piace raccontare

 
A me piace raccontare se mi succede qualcosa di carino.....e stamani mi è successo.
Questo è l'episodio........ Quando non ho tempo di andare al supermercato perchè ho troppa fretta, vado in un piccolo supermarket (la merce costa di più, ma sempre meno che al negozio sotto casa). Questo supermercatino si trova a 5 minuti di macchina, da casa mia, nella via dove sono nata, oltre che faccio presto, mi riempio gli occhi e la mente di ricordi guardando le finestre dove sono vissuta fino a 20 anni. Logicamente non è più niente uguale. Allora c'erano solo campi e adesso tutte case, negozi...di tutto, ma la fila di casette vecchie è rimasta (rimodernate, ma sempre molto riconoscibili ) . Mentre stavo rientrando in macchina, mi sento chiamare: - Lucianaaa!
Avevo notato un uomo scendere di macchina, ma un po' per la fretta, un po' per la mente che chissà dov'era, non lo avevo riconosciuto. Era Piero un mio amico d'infanzia ( figlio del contadino di quei campi, dove andavamo a prendere l'acqua alla fonte). Non è che da allora non l'avessi rivisto, l'ultima volta l'avrò incontrato circa 2 anni fa, non è molto cambiato, ma non avevo la testa lì. Il bello è stato che....come stai come non stai... ci siamo a parlare di una mia parente morta poco tempo fa, e poi via via a persone che conescevamo che abitavano vicino a noi. Abbiamo riso contenti come bambini (lui ha 2 anni più di me) ci siamo ricordati quando gli amici ci prendevano in giro perchè dicevano che ci piacevamo (non era vero) eravamo solo buoni tutti e due e allora stavamo molto spesso a parlare o a giocare. Bello è stato ricordare quei tempi, strade sterrate, giocavamo senza pericoli, correvamo liberi per i campi, coglievamo fiori, more, etc. I nostri genitori quando non c'era la scuola ci vedevano a pranzo e a cena poi eravamo sempre in giro in combriccola, addirittura nella buona stagione uscivamo anche dopo cena ad acchiappar le lucciole (poverette ora non lo farei ma ce n'erano così tante!!!). Eravamo tanti bambini in quella via. Nati tutti dopo la guerra e nostri genitori riunendosi si erano dati da fare. La mia adorata strada era piena di donne col pancione, poi piena di neonati, pezze, fasce alle finestre (non c'erano pannolini o sorrisi) e molte chiacchiere al lavatoio pubblico. Quando siamo cresciuti abbiamo reso quella via piena di allegria con canti, strilli e litigate. Adesso Piero ed io siamo nonni di nipoti più o meno della stessa età. Parlando confontravamo i nostri tempi (che adesso rimpiangiamo), con il mondo di adesso. Allora era una vita dura in un' altro senso. I nostri genitori erano poveri e lavoravano più che potevano e nella loro povertà e ignoranza (nel senso di ignorare) non si preoccupavano della psiche dei figli non sapevano nemmeno cosa fosse, forse non conoscevano neanche la parola. Come sempre anche per amore si fanno grossi guai.....Ma questa è un'altra storia. E' stato molto piacevole incontrare una persona che ti chiama, a volte saluti persone che conosci da anni e nemmeno rispondono al saluto. E' molto piacevole avere ricordi e persone in comune da ricordare. Scusate se vi ho annoiato, ma quando scrivo qualcosa mi sento quasi felice.
Lucia

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