domenica 16 gennaio 2022

A mia madre

Niente è cambiato dacché sei morta,
a Vezzano la domenica si sentono chiari i rumori,
tra le bianche ghiaie scorre la Magra,
i soliti vecchi seduti
nella piazza folta di case
raschiano qualche parola
e batton sulle pietre il bastone
e i treni fumano laggiù nella valle
snodandosi verso Viareggio
che al mare occhieggia colore di perla.
Niente è cambiato dacchè sei morta
soltanto nella chiesa
tra i neri scialli delle popolane
non brillano più
 i tuoi capelli bianchi

Arei voluto essere ricco e forte
perché ti sentissi con me protetta,
ero forte solo di pensieri,
ricco solo d'amore,
avevo potere di cantare gli accesi sentimenti,
i ricordi che si avanzano
come lo schiocco delle artiglierie di soldati vittoriosi.
Sapevi com'ero fatto
e sorridevi e avevi timore del mio coraggio.
Ora sei morta,
e ora, o veramente mia,
chi come me ti immagina, ti vede, ti ama?
Come te odo, giudico, perdono,
a e le tue parole, il tuo accento,
il garbo delle tue sottigliezze
sono la musica che mi accompagna

Mario Tobino


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