UN GIORNO D’INVERNO
Sempre, sul farsi della tacit’ora
crepuscolar, m’invaile una tranquilla
malinconia, che dolcemente irrora
questi occhi del dolor che da lei stilla.
Guardo il foco morente, e m’innamora
tenervi intenta e fisa la pupilla,
insin che appena qualche brace ancora
tra la commossa cenere scintilla.
Il crepitar di quella ultima vita,
l’ombra addensata e la cadente neve
di piú cupa tristezza il cor mi serra.
E prorompo dall’anima atterrita:
— Mio Dio, che sogno è questo viver breve
Mio Dio, che solitudine è la terra! —
Giovanni Prati
Nessun commento:
Posta un commento