pseudonimo di Rocco Francis Marchegiano
(Brockton, 1 settembre 1923 – Newton, 31 agosto 1969),
è stato un pugile italiano naturalizzato statunitense.
Campione del mondo di pugilato dei pesi massimi dal
23 settembre 1952 al 30 novembre 1956: l'unico a ritirarsi imbattuto.
(Brockton, 1 settembre 1923 – Newton, 31 agosto 1969),
è stato un pugile italiano naturalizzato statunitense.
Campione del mondo di pugilato dei pesi massimi dal
23 settembre 1952 al 30 novembre 1956: l'unico a ritirarsi imbattuto.
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Di origine italiana, Marciano nasce a Brockton,
da Pierino Marchegiano e Pasqualina Picciuto, due emigrati italiani che
avevano lasciato il paese nei primi decenni del secolo: Pierino era
originario di Ripa Teatina,(Chieti), e Pasqualina proveniva da San Bartolomeo in Galdo, (Benevento).
Oltre a Rocco, i coniugi Marchegiano ebbero altri cinque figli, le tre
femmine Alice, Concetta ed Elizabeth e i due maschi Louis e Peter. All'età
di un anno il piccolo Rocco contrasse la polmonite, a causa della quale
rischiò addirittura la morte. A 16 anni, grazie a lavori in cantiere,
sviluppò un fisico possente ed ottimo per praticare il pugilato. Nel 1943, all'età di circa 20 anni, si arruolò nell'esercito. Dopo avere steso un australiano con un violento pugno destro durante una rissa in un pub di Cardiff, in Gran Bretagna,
Marciano comprese le sue potenzialità da boxeur e con l'aiuto dello zio
Mike, che gli procurò un manager, iniziò la sua carriera da dilettante
nel mondo del pugilato. Il
suo primo combattimento andò male perché fu squalificato dopo pochi
minuti per delle scorrettezze. Si iscrisse successivamente ad un torneo
per dilettanti a Portland,
dove arrivò in finale ma perse dopo avere accusato un forte dolore alla
mano destra. Il primo incontro da professionista gli venne offerto nel 1947: qui Rocky Marciano batté con estrema facilità Lee Epperson, grazie al suo micidiale destro che colpì il pugile avversario sul diaframma. Tarchiato,
lentissimo, tecnicamente grezzo e dotato di un allungo inferiore alla
media dei massimi (170 cm, il minore in assoluto nella storia dei
campioni del mondo dei pesi massimi), Marciano riusciva a compensare
questi limiti con l'aggressività, la resistenza fisica e, soprattutto,
col suo destro terrificante, che gli valse il soprannome di Il Bombardiere di Brockton e con cui mandò al tappeto tutti i suoi avversari, tra cui i maggiori pugili all'epoca in circolazione. Infatti
la sua carriera proseguì a gonfie vele con 17 incontri tutti vinti per
KO. Costretto a delle pause a causa di forti traumi alla schiena, appena
tornato Marciano si ritroverà di fronte Carmine Vingo, un italo-americano
come lui ma di differente stazza fisica, era infatti alto 193 cm e
aveva alle spalle moltissimi incontri vinti per KO. Vingo andò giù alla
sesta ripresa, anche se Rocky vinse l'incontro, la fatica gli fece
perdere i sensi e fu portato in ospedale, dove rimase per alcuni giorni.
Nel suo palmares una vittoria per KO all'8a contro il "Brown Bomber" Joe Louis - per la verità in grande declino - il 26 ottobre 1951 al Madison Square Garden.
Louis è sempre stato l'idolo di Marciano e dopo l'incontro nascerà tra i
due un'amicizia sincera, che porterà Rocky ad aiutare il vecchio
campione caduto in disgrazia - sia di salute che di finanze - dopo il
ritiro. Vince il titolo di Campione del Mondo dei Pesi Massimi il 23 settembre 1952 a Filadelfia. Difende il titolo altre 5 volte, vincendo tutti quanti gli incontri, l'ultimo il 21 settembre 1955. Il suo strabiliante record
parla di 49 vittorie, di cui 43 per KO, e nessuna sconfitta. 20 dei 43
KO sono giunti entro la terza ripresa. In virtù di questo è ricordato
come uno dei più grandi pugili di tutti i tempi. Secondo molti esperti è
il miglior pugile della storia, superando grandi nomi come Mike Tyson, Muhammad Alì e Jake LaMotta. È
morto in circostanze drammatiche, precipitando, assieme al pilota del
suo aereo privato, durante un volo condotto in condizioni atmosferiche
definite proibitive dal pilota stesso.
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