lunedì 30 settembre 2019

Deborah Kerr

 
all'anagrafe Deborah Jane Kerr-Trimmer
(Glasgow, 30 settembre 1921Botesdale, 16 ottobre 2007)
è stata un'attrice teatrale, cinematografica e televisiva britannica. Detentrice di una stella sulla Hollywood Walk of Fame, fu premiata con il Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale per Il re ed io e nel 1994 ricevette il premio Oscar alla carriera, che le venne consegnato da Glenn Close.  a pronuncia scozzese del suo cognome (Kar) differisce da quella inglese; negli USA, era invalso l'uso del detto «Kerr rhymes with "star"» (Kerr rima con "star"). La sua carriera fu influenzata dal fatto di essere una figlia d'arte (i suoi genitori erano attori di teatro), inizialmente era interessata alla carriera di ballerina ma alla fine degli anni trenta si dedicò alla recitazione. Il suo primo film fu Contrabbando (1940) ma le scene in cui comparve furono tuttavia tagliate nel montaggio finale. La sua prima vera apparizione cinematografica risale quindi all'anno successivo nella commedia Il maggiore Barbara (1941).
Dopo Duello a Berlino (1943), Intermezzo matrimoniale (1945) e Narciso nero (1947), tutti di produzione britannica, entrò nell'olimpo del cinema hollywoodiano grazie al film Edoardo mio figlio (1948) di George Cukor. Interpretò spesso ruoli di donna di classe, aristocratica ma poco passionale, in decine di film famosi nei più svariati generi cinematografici (commedie, musical, melodrammi, avventurosi, storici, kolossal, guerra, biografici, thriller), da Le miniere di re Salomone (1950) con Stewart Granger, a Bagliori ad Oriente (1951) con Alan Ladd, da Quo vadis (1951) con un geniale Peter Ustinov, a Giulio Cesare (1953), accanto a Marlon Brando.Sempre nel 1953 ebbe il ruolo di protagonista femminile accanto a Burt Lancaster in Da qui all'eternità (1953), un film diretto da Fred Zinnemann, vincitore di otto Premi Oscar. Nel cast Frank Sinatra, Montgomery Clift, Donna Reed, Ernest Borgnine. L'intensa interpretazione della Kerr è ricordata anche per una delle più lunghe e sensuali sequenze d'amore della storia del cinema, quella girata sulla spiaggia con Burt Lancaster. Dopo aver sospeso l'attività cinematografica per due anni, a seguito di una gravidanza, l'attrice tornò sul grande schermo con il musical Il re ed io (1956), che aveva già interpretato a Broadway accanto a Yul Brynner, e nella commedia Tè e simpatia (1956) di Vincente Minnelli, che ripiegò sulla Kerr non potendo ingaggiare Rita Hayworth.Negli anni successivi ottenne nuovi e prestigiosi successi: L'anima e la carne (1957), dove vestì i panni di una suora che si ritrova sola in un'isola del Pacifico con il burbero ma leale soldato interpretato da Robert Mitchum; fu partner di Cary Grant nel romantico Un amore splendido (1957), dove nacque un flirt tra i due; Buongiorno tristezza (1958), Tavole separate (1958), dove lavorò con un cast d'eccezione: David Niven, Rita Hayworth e Burt Lancaster; ritrovò Yul Brynner ne Il viaggio (1959) di Anatole Litvak, e interpretò la columnist Sheila Graham in Adorabile infedele (1959), con Gregory Peck nel ruolo dello scrittore Francis Scott Fitzgerald. Superati i 40 anni di età e a differenza di molte altre attrici della sua generazione che si vedevano offrire sempre meno ruoli, la Kerr continuò a lavorare intensamente fino al 1969 e spesso con ottimi risultati. Era sempre una donna dotata di grande fascino e di ironia, oltre che di comprovata esperienza al cinema, e recitò ancora con Robert Mitchum, Cary Grant e Jean Simmons nella sofisticata commedia L'erba del vicino è sempre più verde (1960) di Stanley Donen e nel giallo Il dubbio (1961), ultimo film in cui apparve Gary Cooper. Fu soprattutto il regista John Huston a valorizzarla in quel periodo, scritturandola per La notte dell'iguana (1964), accanto a Richard Burton e Ava Gardner. Dopo Patto a tre (1965), James Bond 007 - Casino Royale (1967), ancora di Huston, e I temerari (1969) con Gene Hackman e Burt Lancaster, lavorò nel dramma Il compromesso (1969), con Kirk Douglas e Faye Dunaway. Una delle sue migliori interpretazioni di quel decennio resta però quella della governante sessuofoba in Suspense (1961) di Jack Clayton, film tratto dal racconto Il giro di vite di Henry James, per il quale l'attrice, stranamente, non venne candidata all'Oscar. Dopo ben 16 anni di lontananza dal cinema, quasi interamente passati tra privato e piccole apparizioni per la televisione, tornò sul grande schermo con il raffinato film Il giardino indiano (1985). Deborah Kerr è morta  in conseguenza della malattia di Parkinson, nel villaggio di Botesdale, nel Suffolk.

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