sabato 28 settembre 2019

Il vento



Il vento, anticamente incarnato nella figura divina di Eolo, è una delle componenti principali del quadro fatalistico cui i marinai e i pescatori sono soggetti loro malgrado.
Contro il “demone” del vento sono schierati molti santi “specializzati”, secondo le credenze popolari, nel contrastarne la malvagia opera. Tra i principali, ricordiamo San Nicola; San Clemente; Sant' Antonio da Padova; Sa Vincenzo, San Elmo, e finanche San Pietro. Fino alla fine dell’ 800 peraltro invocare la protezione Divina era anche abitudine scozzese. Gli abitanti costieri di quella parte del regno Unito erano soliti infatti riunire dei gruppi di preghiera che recitavano novene “a catena”, senza interruzione, fino al ritorno di chi era andato in mare.
La mitologia mitteleuropea, quella tedesca in particolare, identificava la causa dei terribili venti della tempesta con il volo dei diavoli che portavano con loro le anime degli impiccati. Solo la sepoltura dei giustiziati poteva placare la loro ira. Sulle coste della Bretagna i fautori della tempesta erano i Tud-Vor, demoni neri che corrono sulle onde, o i Cornandoned, orridi gnomi del mare.
Proseguendo nella carrellata sulle scaramanzie della vita marinara, risalta agli occhi la nutrita messe di superstizioni che vogliono gli animali catalizzatori di tempeste o comunque animali collegati al mondo dei morti e ai riti magici.
Gli uccelli marini , in particolar modo nei paesi nordici, i gabbiani ,gli albatros vengono ritenuti suscitatori di tempeste. Ucciderli scatenerebbe la loro ira funesta, essendo incarnazione delle anime dei marinari periti in mare. Partendo da questa credenza molte altre sono le leggende legate al volo degli uccelli: tre uccelli in volo su una imbarcazione indicano, nella cultura mediterranea, un presagio di morte, mentre il cormorano che asciuga le sue piume è in attesa di ricevere ed ospitare l’anima di un marinaio perito tra i flutti. Curiosamente tutte le culture concordano nell’assegnare al Martin Pescatore qualità taumaturgiche, tanto che le sue spoglie vengono utilizzate come amuleto

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