giovedì 26 settembre 2019

Achille Compagnoni



è stato un alpinista italiano.
Originario di Santa Caterina Valfurva, condusse vita militare per 18 anni, nel 5º Reggimento alpini. Ancora in epoca prebellica, si distinse nello sci nordico, vincendo anche una coppa Dolomiti.La sua attività alpinistica si sviluppò dapprima in Valfurva, poi nella zona del Cervino, ove si era trasferito dal 1934.Nel corso della sua carriera salì la Gran Becca per quasi cento volte. La sua attività fu comunque tale da guadagnargli, nel 1953 la convocazione di Ardito Desio per far parte della spedizione italiana che nel 1954 avrebbe tentato la salita al K2, la seconda montagna più alta del mondo. Superate le selezioni preliminari, Compagnoni partì per la spedizione, durante la quale ebbe funzione di braccio destro ed assistente del capo spedizione Ardito Desio. Il 31 luglio 1954, insieme a Lino Lacedelli, giunse sulla vetta del K2. In quest'occasione riportò il congelamento di alcune dita delle mani, che gli causarono un lungo ricovero al rientro dalla spedizione. Negli anni successivi fu comunque molto attivo nel propagandare il film Italia K2 presso scuole e sezioni CAI. Nel 1959 Compagnoni interpretò un cappellano militare nel film di Mario Monicelli La grande guerra. L'anno successivo ebbe di nuovo un cameo nel film di Luigi Comencini Tutti a casa, dove interpretava un partigiano. Negli anni successivi Compagnoni proseguì nelle sue attività di guida alpina a Valtournanche e di albergatore a Cervinia. Muore nella notte del 13 maggio 2009 all'ospedale di Aosta dopo un ricovero di alcuni giorni.

Cavaliere di Gran Croce, Ordine al Merito della Repubblica Italiana

Medaglia d'oro al valor civile
«Tempra eccezionale di alpinista, dopo aver profuso, durante la spedizione italiana al Karakorum- K2 nel 1954, le sue forze nella durissima scalata dello sperone Abruzzi del K2, e predisposto l'attacco finale, si slanciava con mirabile ardimento e sprezzo del pericolo, alla conquista della vetta inviolata. Superati i rischi e sacrifici di ogni sorta, pur avendo esaurito le riserve di ossigeno, traeva ancora dalle altissime qualità del suo forte animo l'energia sufficiente per giungere a piantare sulla seconda cima del mondo il tricolore d'Italia. Luminoso esempio delle più alte virtù di nostra gente.»
— Karakorum - K2, 1954 
 

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