Gli alberi sono stati concepiti nella seta
della memoria satura di un odio sufliciente
alla sonnolenza della nitida segregazione
qualcosa di poco tagliente e di abbandonato
a immagini sbiadite di foto sovresposte
parlo delle sue foto ottuse ed eloquenti
bandiere consumate di antiche riluttanze
per vanità capricci oscenità di buon gusto
tra gli alberi sospesi in rami articolati
ormai spenti in un incendio soffocato
lattiginoso nella corruzione trasparente
parlo dell'ultima foto queila più decente
quasi demenzione molto più che innocente
scentrata rispetto al suo nucleo visibile
inesplorato ingrato felice inesorabile
intenerito per le vere verita che verranno
in febbraio il secondo mese dell'anno
Adriano Spatola
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