giovedì 4 giugno 2020

Marzo, forse






Acqua e pioggia sono avvenimenti meschini
avvelenamenti sgraziati da tardo pomeriggio
cadono si muovono gemono irrazionalmente
con spiegazioni inspiegabili e falsi scopi
qualcosa di erotico ma tiepido e strangolato
parlo di questo tepore maligno e sfebbrato
in un cinema deserto con poche coppie isolate
nell'acqua e nella pioggia carnose e profumate
da un coperto sentore di erbe e di placenta
la tentazione più vaga sarebbe annusarle
costringerle in rima magari accumularle
per la fame insaziabile che corrode le foglie
il vasto ticchettio che prepara le doglie
del datario di gomma timido e incestuoso
parlo delle date perdute non di quelle mancate
sporgenti dai chiodi flssi del calendario
e la sua dimensione giuridica da bassorilievo
pronta all'accusa ma con un certo sollievo
parlo del sollievo inquietante del rospo
della veemenza aritmetica dei suoi versi brevi
nel prato in parte sommerso dall'acqua
perchè sapevamo che era un giorno di pioggia
intenerito per le vere verità che verranno
in marzo che è il terzo mese dell'anno

Adriano Spatola



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