sabato 23 marzo 2024

Luciano Manara

 



(Milano, 23 marzo 1825 – Roma, 30 giugno 1849)

è stato un patriota italiano, tra le figure più note del Risorgimento.

Cadde durante la difesa della seconda Repubblica Romana.

Amico di Carlo Cattaneo, partecipò valorosamente alle Cinque Giornate di Milano (tra l'altro capeggiando l'operazione che portò alla conquista di Porta Tosa) e alla Prima guerra di indipendenza italiana con un gruppo di volontari da lui stesso organizzato. Al ritorno degli Austriaci si rifugiò in Piemonte dove fu messo a capo di un corpo di bersaglieri con cui combatté sul Po e a La Cava. Partecipò alla difesa della Repubblica Romana e fu nominato capo di Stato Maggiore da Garibaldi. Morì nello scontro di Villa Spada il 30 giugno. Le esequie furono celebrate nella chiesa di San Lorenzo in Lucina da Don Ugo Bassi. Il corpo rimase per qualche tempo a Roma. La madre non riuscì ad ottenere da Vienna il permesso per riportarlo a Milano. Con le spoglie di Emilio Morosini e di Enrico Dandolo , via mare venne portato a Venezia, dove venne sepolto temporaneamente nella tomba di famiglia dei Morosini. Dopo continue insistenze e suppliche, nel 1853 l'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe I concesse il permesso di riportare il corpo dell'eroe a Barzanò in forma "strettamente privata". Solo dopo l'Unità d'Italia, nel 1864, ai Manara venne infine concesso di erigere la tomba di famiglia. A lui è stato innalzato nel 1894 un monumento bronzeo nei Giardini Pubblici di Milano, opera dello scultore Francesco Barzaghi. In suo onore, la squadra di calcio di Barzanò, si chiama proprio "Luciano Manara". A Roma sono intitolati a Manara una strada a Trastevere un liceo classico sul Gianicolo ed una caserma dell'esercito italiano.


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