domenica 10 marzo 2024

Eugenio Fassino


(Avigliana, 10 marzo 1923 – Torino, 25 maggio 1966)

è stato un partigiano e antifascista italiano,
Comandante della 41-ma Brigata Garibaldi "Carlo Carli" nel corso della guerra di resistenza al nazi-fascismo. Entrò a far parte di una Brigata operante tra la Val di Susa e la Val Sangone. Soprannominato "Geni Bocia", nel corso della guerra viene ferito, durante l'attacco al Dinamitificio Nobel di Avigliana. Arrestato e condannato a morte, quando ormai la sorte della guerra è segnata. Il comandante tedesco, resosi conto dell'inutilità di uccidere i partigiani quando la guerra è ormai persa, lascia volutamente aperto il camion che trasporta i condannati al poligono di tiro del Martinetto, a Torino, consentendogli di scappare. È padre di Piero Fassino, che prende il nome dal nonno Piero, socialista, ucciso nel 1944 dalle Brigate Nere per il suo silenzio inteso a proteggere il figlio Eugenio. I fascisti vengono a sapere che Eugenio sarebbe tornato a casa, ad Avigliana, a prendere i soldi per pagare i contadini che riforniscono i partigiani e lo aspettano. Al suo posto si presenta un altro uomo, mandato da Fassino, che viene ucciso. Resisi conto che l’uomo ucciso non è il comandante partigiano, i fascisti picchiano suo padre Piero per avere informazioni sul figlio. Piero Fassino non parla e in seguito alle ferite riportate pochi giorni dopo muore. A Eugenio Fassino, morto nel 1966, è stato dedicato il teatro di Avigliana (TO).

Nessun commento:

Posta un commento

Vorrei essere un mago

  Vorrei essere un mago, aver poteri soprannaturali per bruciare i giornali che di diffamazion fanno uno svago. Vorrei essere un mago, un ma...