(Ravenna, 21 luglio 1913 – Belluno, 10 marzo 1945),
è stato un medico e partigiano italiano,
medaglia d'oro al valor militare alla memoria
Promotore del movimento antifascista tra i giovani intellettuali durante la dittatura, conseguì la laurea in medicina e chirurgia all'Università di Bologna nel 1936. Chiamato alle armi nel 1940 venne inviato sul fronte occidentale e successivamente in Albania. Rientrato in patria per motivi di salute, dichiarato inabile al servizio, riprese la sua attività di medico operando presso l'ospedale di Trento. Nelle settimane immediatamente successive all'Armistizio entrò a far parte della Resistenza bellunese con il nome di Alberto Montagna nel Nucleo partigiano "Luigi Boscarin"/"Tino Ferdiani", e successivamente commissario politico del Battaglione "Mazzini", dipendente dalla Divisione garibaldina "Nino Nannetti", il 22 novembre fu nominato commissario del Comando unico di zona del CLN bellunese. Catturato nel dicembre 1944 dalle SS tedesche, torturato e seviziato per quattro mesi e ridotto in fin di vita dal famigerato tenente Georg Karl, comandante della Sezione Gestapo di Belluno, rifiutò sempre di fornire informazioni finché - quale rappresaglia per l'uccisione di tre soldati - venne impiccato assieme ad altri nove compagni al Bosco delle Castagne, sulle colline sopra la città di Belluno, il 10 marzo 1945. Il luogo dell'impiccagiano è un parco storico che conserva la memoria di quei tragici eventi
« Basta con la gente che chiede al destino la grazia di un giorno, un giorno, un altro, un altro ancora, tutto di guadagnato, basta con questi tipi. Voglio conoscere qualcuno che adatti a se stesso la ruota, che non ovatti di cibo il suo sogno (ché siamo due, noi e il destino, e non è detto che non si possa vincere). Se voglio questo, io sono uomo (se dentro mi guardo, dico "Tante cose vorrei, ma, insomma, vorrei esser felice"). » |
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(Mario Pasi)
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