martedì 14 dicembre 2021

Ave Ninchi

 
(Ancona, 14 dicembre 1915Trieste, 10-11 novembre 1997)
è stata un'attrice e conduttrice televisiva italiana.

Figlia di Umberto Ninchi e Fernanda Brugiapaglia, agiata famiglia di conciatori, respirò l'arte drammatica fin da bambina: la sua famiglia, anconetana, diede al teatro non solo i cugini di suo padre Annibale e Carlo, ma anche impresari teatrali e drammaturghi, tutti ruotanti intorno al Teatro delle Muse. Ave seguì ben presto le orme di famiglia lavorando già da piccola nel teatro: a cinque anni prese parte, al Teatro Verdi, al Glauco di Ercole Luigi Morselli, interpretato dal cugino Annibale Ninchi.  L'attività lavorativa del padre fu poi causa di vari trasferimenti: prima a Trieste (dove rilevò la compagnia marittima del suocero) e poi a quindici anni di nuovo nelle Marche. Nel 1935 venne ammessa con pieni voti all'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma, godendo di una borsa di studio. Iniziò a lavorare nel teatro di rivista, partecipando nel 1945 a Cantachiaro di Franco Monicelli, Garinei e Giovannini, e a Soffia so'... . Contemporaneamente avvenne l'esordio nel cinema accanto ad Aldo Fabrizi nel film Circo equestre Za-bum (1944) e fu seguito da una crescente popolarità, grazie a una lunga serie di pellicole a cui prese parte, soprattutto di genere brillante, al fianco di grandi nomi come Totò, Aldo Fabrizi, Paolo Stoppa, Nino Taranto, Peppino De Filippo, Carlo Dapporto e Alberto Sordi. Era spesso impegnata in ruoli da caratterista, che interpretava in modo da rubare spesso la scena ai protagonisti, grazie alla sua figura corpulenta e aggraziata, alla sua spumeggiante vis comica e alla sua accattivante bonomia. Ave Ninchi diede prova delle sue ottime capacità recitative anche in film drammatici: per la sua interpretazione di Vivere in pace (1946) di Luigi Zampa, si aggiudicò il Nastro d'argento. Dagli anni cinquanta agli anni settanta continuò a lavorare anche in teatro: fu ancora vivace interprete di diverse commedie musicali, come Un trapezio per Lisistrata e Un mandarino per Teo di Garinei e Giovannini, ma fu altrettanto abile attrice di prosa, in lavori come Questa sera si recita a soggetto di Pirandello, La contessina Giulia di Strindberg, Il campiello di Goldoni e I dialoghi delle Carmelitane di Bernanos. Nel 1965 fu accanto ad Anna Magnani nella rappresentazione de La lupa di Verga, per la regia di Franco Zeffirelli. In televisione partecipò nel 1963 alle riprese dello sceneggiato televisivo Il mulino del Po, e nel 1964 al varietà Za-bum. Nel 1971 ha lavorato nel popolare varietà Speciale per noi, al fianco di Aldo Fabrizi, Paolo Panelli e Bice Valori, per la regia di Antonello Falqui. Inoltre ha sostituito Delia Scala, nella conduzione della fortunata trasmissione A tavola alle 7, a fianco di Luigi Veronelli, dove parlava con grazia e competenza di temi culinari. Nel 1973 Federico Fellini, per il doppiaggio di Amarcord, la chiamò per dare la voce "romagnola", alla napoletana Pupella Maggio, per il personaggio di Miranda. In precedenza, aveva svolto il lavoro di doppiatrice all'interno della società O.D.I. (sua la voce di Alma Kruger in Sabotatori di Alfred Hitchcock). Nel 1974 recitò in francese nel ruolo di Madame Georges, la proprietaria dell'albergo occupato dai nazisti, in Cognome e nome: Lacombe Lucien, per la regia di Louis Malle che fu il suo ultimo film. Nel 1979 fu protagonista del telefilm giallo La vedova e il piedipiatti per la regia di Mario Landi, accanto a Veronica Lario. Nell'occasione l'attrice recitò nel ruolo di una massaia-investigatrice. Nel 1981 fu di nuovo in televisione con lo special Buonasera con... Ave Ninchi, in cui oltre a ripercorrere la propria carriera, non si esimeva dal proporre ricette e consigli culinari. Sempre in TV, nei suoi ultimi anni di vita, comparve come presenza fissa nel cast del programma Il sabato dello Zecchino con i bambini del Piccolo Coro "Mariele Ventre" dell'Antoniano di Bologna. Nel 1989 la Rai le dedicò il programma biografico in quattro puntate Confidenzialmente Ave. Ave Ninchi fu per diversi anni, a partire dal 1976, testimonial pubblicitaria dell'azienda avicola AIA, interpretando il personaggio della tipica casalinga italiana. Tifosa della Juventus, fu sovente ospite anche di trasmissioni televisive di carattere sportivo. Abbandonò definitivamente la TV culinaria per un ritorno al teatro, recitando nella Clizia di Machiavelli. Passava molto tempo nella sua casa di campagna a Pomino, in provincia di Firenze, a contatto con la natura. Dopo la morte del marito, decise di trasferirsi a Trieste, dove morì all'età di ottantuno anni, assistita dalla figlia Marina, dopo una lunga malattia, causata da una grave forma di diabete che l'aveva costretta a lunghi periodi di ricovero in ospedale. Riposa nel cimitero di Pomino-Rufina (Firenze).

 

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