Apostolo ed evangelista
Betsaida Iulia, I secolo - Efeso, 104 ca.
Patronato: Scrittori, Editori, Teologi
Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico
Emblema: Aquila, Calderone d'olio bollente, Coppa
L'autore
del quarto Vangelo e dell'Apocalisse, figlio di Zebedeo e fratello di
Giacomo maggiore, venne considerato dal Sinedrio un «incolto». In
realtà i suoi scritti sono una vetta della teologia cristiana. La sua
propensione più alla contemplazione che all'azione non deve farlo
credere, però, una figura "eterea". Si pensi al soprannome con cui Gesù
- di cui fu discepolo tra i Dodici - chiamò lui e il fratello: «figli
del tuono». Lui si definisce semplicemente «il discepolo che Gesù
amava». Assistette alla Passione con Maria. E con lei, dice la
tradizione, visse a Efeso. Qui morì tra fine del I e inizio del II
secolo, dopo l'esilio a Patmos. Per Paolo era una «colonna» della
Chiesa, con Pietro e Giacomo. San
Giovanni, Apostolo ed Evangelista, fu insieme al fratello Giacomo e a
Pietro testimone della trasfigurazione e della passione del Signore,
dal quale ricevette stando ai piedi della croce Maria come madre. Nel
Vangelo e in altri scritti si dimostra teologo, che, ritenuto degno di
contemplare la gloria del Verbo incarnato, annunciò ciò che vide con i
propri occhi.
Martirologio Romano
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